Italia e Svizzera, niente barriere per i trasporti: “In futuro sempre più vicini”

“Mentre una parte d’Europa tira su muri di filo spinato al confine, tra Italia e Svizzera continuano a cadere barriere. Il tunnel di base del Gottardo, inaugurato il primo giugno, è solo un tassello di una strategia più vasta, che vede impegnati entrambi i Paesi: il futuro ci vedrà ancora più vicini, grazie a una mobilità ancora maggiore di persone e di merci”. Lo ha detto Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, al termine della riunione bilaterale di alcuni parlamentari italiani con i colleghi della delegazione elvetica appartenenti al gruppo di amicizia Svizzera-Italia, accompagnati a Montecitorio dall’ambasciatore Giancarlo Kessler.

“Soltanto nel 2014”, ha spiegato Meta, “hanno attraversato le Alpi svizzere quasi 40 milioni di tonnellate nette di merci; la crescita dei flussi lungo il Corridoio Reno-Alpi è ormai al ritmo dell’1,7 per cento annuale, con una quota sempre maggiore di trasporto su rotaia. Se la Svizzera ha dunque inaugurato il Gottardo, indispensabile per un’area economica che rappresenta il 16 per cento del Pil dell’Unione europea, l’Italia è coinvolta nella realizzazione di una serie di interventi all’interno del Corridoio 6, che nel 2020 porteranno la capacità di traffico a 390 treni al giorno, contro i 290 di oggi. I lavori in corso nel terzo valico dei Giovi e il progetto di costruzione degli 8 km italiani lungo la linea Lugano-Chiasso-Malpensa vanno di pari passo con gli accordi ferroviari transfrontalieri fra Trenitalia e le Ferrovie Federali Svizzere, nonché con la gestione comune dei collegamenti fra Ticino e Lombardia. L’incontro di oggi ha ribadito la determinazione, da entrambe le parti, a proseguire nel cammino iniziato”.