Il mercato europeo dell’auto continua la sua corsa: secondo i dati dell’Acea, a maggio le immatricolazioni nei Paesi Ue più Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state 1.330.599, il 15,5 per cento in più dello stesso mese del 2015. “È il miglior maggio dal 2008 in termini di volumi e il trentatreesimo mese consecutivo in crescita”, commenta l’Anfia. Sommando i primi cinque mesi dell’anno, le consegne sono state 6.583.373 (+9,7 per cento). Dati che hanno spinto l’Acea ad alzare la stima per il 2016 e a indicare una crescita intorno al 5 per cento.
Italia (+27,3 per cento), Francia (+22,3 per cento), Spagna (+20,9 per cento) e Germania (+11,9 per cento) fanno segnare a maggio una crescita a doppia cifra, mentre è più basso (+2,5 per cento) l’incremento registrato nel Regno Unito. “L’Italia in questo 2016 torna a essere il terzo mercato per dimensione, dietro Germania e Regno Unito, un risultato che non vedevamo stabile dal 2010 al tempo degli incentivi statali”, commenta Romano Valente, direttore generale dell’Unrae, l’associazione che in Italia rappresenta le case automobilistiche estere. “Un boom a tutto tondo”, spiega il Centro Studi Promotor.
Fiat Chrysler Automobiles si conferma quarto costruttore per vendite: a maggio le immatricolazioni del gruppo sono state 98.011, il 25,3 per cento in più dello stesso mese 2015, con la quota che sale dal 6,8 al 7,4 per cento. Le vendite sono in aumento in quasi tutti i principali mercati: in Italia (+33,3 per cento), in Germania (+8,9 per cento), in Francia (+28,1 per cento a fronte del +22,3 per cento del mercato) e in Spagna (+37 per cento in un mercato cresciuto del 21,1 per cento). “La crescita”, afferma il presidente del Centro Studi Promotor Gian Primo Quagliano, “è diffusa ad amplissimo spettro e, se si considera l’andamento per gruppi automobilistici, il risultato è lo stesso. Sono tutti in crescita senza eccezione alcuna”.
Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari è meglio mantenere un atteggiamento “prudente verso un settore che ancora non può dirsi uscito dalla crisi”. Federauto ricorda infatti che “l’andamento crescente del comparto è fortemente influenzato dalle massicce campagne promozionali attuate dalle case e dai concessionari e, nel caso della Francia e dell’Italia, anche dalla norma sul super ammortamento”.