Christo, Vaticano e trasportatori viaggiano insieme in soccorso dei bambini di Bangui

Christo BendottiIl grande cuore degli autotrasportatori non ha mai smesso di battere per aiutare chi ne ha più bisogno. L’ennesima, straordinaria, conferma arriva dalla Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo, che grazie all’impegno personale del suo segretario, Doriano Bendotti, ha contribuito a far partire una nuova iniziativa a scopo benefico: “Christo’s box. Between Art and Mercy. A Gift for Bangui”. Un progetto promosso dalla Segreteria per la Comunicazione dello Stato della Città del Vaticano e dai Musei Vaticani in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano e Officina della Comunicazione il cui ricavato sarà devoluto all’Ospedale pediatrico di Bangui, nella Repubblica del Centrafrica e che ha per protagonista assoluto il celebre artista bulgaro-americano Christo. 

Saranno infatti 300 edizioni specialissime di un dvd che guida “Alla scoperta dei Musei Vaticani”, e che Christo ha trasformato in altrettante opere d’arte grazie a un particolarissimo impacchettamento del cofanetto che contiene la serie, a strappare a una morte più che probabile moltissimi bimbi africani grazie alla vendita all’asta organizzata con il preziosissimo supporto della casa d’aste Christie’s. Il progetto è stato presentato nel Salone di Raffaello della Pinacoteca Vaticana, alla presenza dello stesso artista e di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, di monsignor Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, che ha spiegato come “protagonista dell’opera sia un personaggio de La Scuola di Aten di Raffaello, il più celebre degli affreschi delle Stanze Vaticane”, e di come Christo “abbia scelto di concentrare la sua attenzione sugli occhi di una figura di giovane, il cugino di Papa Giulio II, dipinto accanto ad Aristotele, impacchettando lo sguardo di quel fanciullo, immobile e sospeso, sottolineandone la bellezza e la profondità”. Un’opera nell’opera che ha fatto da modello per la realizzazione di 300 cofanetti, numerati e firmati dall’artista destinati a trasformarsi in un preziosissimo aiuto per l’Ospedale pediatrico di Bangui, dove Papa Francesco ha aperto, nella cattedrale della capitale della Repubblica Centrafricana martoriata dalla guerra, la prima porta dell’Anno Santo nel corso del suo primo viaggio nel continente nero. “Papa Giulio II chiamò Raffaello per esaltare la gloria sua e della sua Chiesa. Un altro Papa, Francesco, oggi usa Raffaello per un atto di misericordia verso i più poveri fra i poveri”, ha commentato Antonio Paolucci, ringraziando Christo, “il campione pop dell’arte-evento” per aver saputo “mostrare che nel tempo della democrazia dei consumi tutto è diventato prodotto consumabile e digeribile, al punto da poter oggi impacchettare Raffaello”.