I Tir saltano il casello dell’autostrada. Contro il rincaro del pedaggio sulla A24 e sulla A25, le associazioni abruzzesi dell’autotrasporto hanno infatti deciso di attuare una forma di protesta particolare. “Invitiamo gli autotrasportatori abruzzesi a saltare il primo casello e ad entrare al successivo, così le minori entrate spingerebbero il concessionario a sedersi intorno a un tavolo e a ragionare per raggiungere un’intesa”, spiegano in una nota Confartigianato Trasporti, Fiap, Assotir, Fai, Fita-Cna e Sna-Casartigiani.
Purtroppo, hanno spiegato Gabriele Sillari, presidente regionale di Confartigianato Trasporti, Roberto Galanti, coordinatore nazionale Fiap, Claudio Donati, segretario generale Assotir, Carlo Antonetti, coordinatore regionale Fai, William Facchinetti, segretario regionale Fita-Cna, e Pierangelo Paolucci, coordinatore regionale Sna-Casartigiani, “anche per il 2016 registriamo un aumento dei pedaggi da parte del concessionario delle autostrade A/24 e A/25, aumenti maggiori dell’inflazione, pari al +3,45 per cento”. Negli ultimi sette anni, spiegano le associazioni, ci sono stati “aumenti sostanziali dei pedaggi, per un totale del 42,88 per cento” e attualmente “il pedaggio costa oltre 13 centesimi di euro a chilometro”. Numeri insostenibili per le imprese. “Per la conformazione geografica e per i flussi di traffico che si sviluppano nella nostra regione”, dicono i rappresentanti delle associazioni di categoria, “circa il 40 per cento delle merci movimentate in Abruzzo si muovono sulla direttrice Est-Ovest e viceversa; basti pensare alla provincia dell’Aquila dove tutta la movimentazione delle merci da e per il territorio provinciale ricade su questa infrastruttura. Inoltre, una buona parte del traffico merci extra regionale è diretto verso il Lazio e la Campania. I dati”, aggiungono, “evidenziano che il continuo aumento dei pedaggi erode la redditività delle aziende abruzzesi in generale e quella delle imprese di autotrasporto su gomma in particolare. Se è vero, come affermano dai vertici di Strada dei Parchi, che i pedaggi della A/24-A/25 non sono i più onerosi rispetto ad altre autostrade di montagna, è anche vero che nessuna autostrada influisce così tanto sull’economia regionale, trattandosi della via obbligata per il traffico dall’Abruzzo a Roma e verso il Tirreno. Se un autocarro a tre assi, per compiere il tragitto da Pescara-Chieti a Roma Este, 185 chilometri, deve pagare 25 euro”, dicono gli esponenti delle associazioni, “saltasse il casello Pescara-Chieti ed entrasse a quello successivo, cioè Alanno-Scafa: il pedaggio scenderebbe a 23,60 euro, ripristinando di fatto le tariffe in vigore nel 2013. Si farebbero dieci chilometri in più, percorsi in pochi minuti, specie al mattino presto. Stesso discorso vale per il tragitto da Avezzano a Pescara-Chieti: entrando al casello successivo, Celano, si risparmiano quasi due euro”.