Gli italiani tornano sulle strade, cresce il tasso di mobilità. L’auto si usa sempre più

Dopo anni di riduzione degli spostamenti, gli italiani tornano a muoversi. Lo indica il tasso di mobilità che nel 2014 è cresciuto, risalendo intorno all’80 per cento. Il dato era crollato nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012 (dall’82,6 al 75,1 per cento). Gli unici spostamenti che non sono diminuiti negli anni della crisi sono quelli legati alla gestione famigliare: per queste attività cresce l’uso dell’auto, mentre diminuiscono gli spostamenti a piedi o in bicicletta.

Lo sostiene il rapporto “Una mobilità dedicata alla famiglia ancora troppo…in auto!” dell’Osservatorio Audimob dell’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (Isfort). Negli anni della crisi, il tasso di mobilità è sceso per tutti i tipi di spostamento (quelli per studio o lavoro e quelli per il tempo libero), che registrano il picco più basso, tranne quelli per attività di gestione familiare, che anzi aumentano. Per gli spostamenti famigliari, vale a dire per attività come la spesa quotidiana, le attività bancarie e di sportello, l’accompagnare i figli a scuola,  raggiungere luoghi per cure personali o mediche, il mezzo preferito si conferma l’automobile, che  viene usata sempre di più (dal 59 per cento del 2007 al 66,5 per cento del 2014). Resta molto basso invece l’utilizzo dei mezzi pubblici (6,6 per cento), anche se in crescita rispetto al 2007 (5,6 per cento). Diminuiscono gli spostamenti a piedi e in bicicletta, che passano dal 35,3 al 26,9 per cento. Negli ultimi anni la crisi ha influito in parte anche sulla distanza degli spostamenti per la gestione famigliare: nel 2000 i luoghi da raggiungere erano più vicini, ora ci si sposta di più per raggiungerli e questo – spiega l’indagine – potrebbe essere spiegato da vari fattori, tra cui l’apertura dei centri commerciali, concentrati soprattutto in zone decentrate, ma anche la crisi economica e il caro affitti che hanno portato a vivere in zone più periferiche e con meno servizi.