Aggressioni sui treni, il sindacato: “Non lasciate soli controllori e passeggeri”

“Dopo l’episodio di cui parlano le cronache dell’ennesima aggressione ai danni di un controllore a bordo di un treno avvenuta nei pressi di Treviglio, e a pochi giorni dal gravissimo episodio accaduto a Milano, si ripropone il problema della sicurezza a bordo dei mezzi pubblici”. A dichiararlo è Daniele Bena, segretario generale del Silp Cgil della Lombardia. “Innanzitutto corre l’obbligo di esprimere la solidarietà ai lavoratori dei trasporti coinvolti in prima persona in questi episodi. Non possono essere lasciati soli questi lavoratori, così come non è accettabile che in una regione come la Lombardia i passeggeri  non possano sentirsi  al sicuro quando viaggiano su mezzi pubblici”.

“Significativo è il fatto che questi gravi episodi accadano prevalentemente su linee frequentate da pendolari, e quindi da lavoratori e studenti. Occorre riuscire ad andare oltre il giusto allarme che questi fatti destano e alle proposte spot”, aggiunge Bena, “per adottare misure risolutive che diano un servizio di trasporto adeguato, ed è quindi necessario l’impegno di tutti i soggetti interessati”. Il segretario generale Silp Cgil lombardo afferma quindi che “certamente il primo di questi soggetti è lo Stato, che deve garantire l’ordine pubblico e la sicurezza con la presenza degli appartenenti alle forze dell’ordine a partire – non lasciandole per ultime – proprio dalle tratte frequentate dai pendolari, quei soggetti che con la loro opera rendono questa regione così ricca ed importante, ricevendo talvolta però servizi non adeguati. L’ultima aggressione in ordine di tempo è quella avvenuta nei pressi di Treviglio. Il posto Polfer di Treviglio, con una manciata di operatori che non consentono la presenza non solo notturna ma neppure pomeridiana e serale, è la rappresentazione di uno Stato che non fa il proprio do vere e che trascura le richieste di sicurezza che provengono da territori importanti, nei quali i mezzi pubblici sono utilizzati da un notevole numero di passeggeri”. “Detto questo”, prosegue il Segretario del Silp, “anche le aziende dei trasporti devono però a loro volta investire nella sicurezza dei passeggeri e dei loro dipendenti, perché lo Stato deve fare di più ma non può fare da solo. Le aziende non devono limitarsi a privilegiare le linee più prestigiose e devono – oltre a investire sulla sicurezza – garantire buone condizioni di efficienza e pulizia dei mezzi viaggianti e delle stazioni, perché ogni situazione di degrado non può che portare problemi in materia di sicurezza. Certe stazioni e le aree circostanti non possono essere terra di nessuno, e ciò vale per le stazioni di grandi aree urbane, ma anche per le stazioni di piccoli capoluoghi di provincia e dei paesi; va ricordato che i treni sui quali si ripetono fatti gravi sono treni pendolari che hanno la caratteristica di fare frequenti fermate in piccole stazioni. In proposito andrebbero valorizzate alcune esperienze che, con apposite convenzioni con i comuni, hanno permesso che stazioni di transito dei pendolari ma senza personale siano state affidate ad enti e associazioni che le hanno trasformate in zone vivibili dei paesi, anziché luoghi abbandonati nei quali si attende l’arrivo dei treni e dove proprio gli autori di certe aggressioni possono trovare agevole riparo o via di fuga”.