Il nuovo Sistri farà scuola in Europa, ma per farlo il sistema di tracciabilità dei rifiuti, che muoverà i suoi primi passi con il bando europeo che la Consip lancerà entro il 30 giugno prossimo, dovrà passare attraverso la semplificazione e la riduzione dei costi per le aziende, eliminando le black box e le token usb. Parola del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che in un’intervista rilasciata al mensile Trasporto Commerciale ha toccato anche diversi alcuni temi delicatissimi, cominciare da quello dei tempi, per i quali il ministro ha ipotizzato che possano essere rispettati i tempi previsti, secondo i quali il Sistri2 dovrebbe essere operativo dall’inizio del 2016. Rispondendo alle domande della giornalista, Chiara Carlini, su un altro tema caldissimo legato al Sistri, quello del contributo per il funzionamento del sistema Sistri che le imprese di autotrasporto sono state obbligate a versare nonostante sistema attualmente presenti criticità operative, il ministro all’Ambiente ha sottolineato “come il sistema sia in funzione” e come “molte imprese, alcune obbligate, altre volontariamente, lo utilizzino quotidianamente per le movimentazioni dei propri rifiuti”, sottolineando inoltre come ” il collaudo si sia chiuso senza che siano sono stati riscontrati difetti o carenze tali da precludere l’erogazione dei servizi, l’immediata utilizzabilità della georeferenziazione degli automezzi (la cosiddetta tracciabilità in tempo reale del trasporto dei rifiuti) e la valenza certificatoria (per l’imputazione delle operazioni di movimentazione e/o di trattamento dei rifiuti)”. E, come non bastasse, “anche l’Agenzia per l’Italia digitale ha chiuso i suoi report trimestrali affermando che, non avendo riscontrato vizi tali da ostacolare l’utilizzo, sia necessario implementarne il più possibile l’uso al fine di risolvere eventuali criticità. Certo, il sistema è complesso ed esistono alcune criticità operative che vanno risolte”, ha affermato sempre Gian Luca Galletti , “ma affermare che il contributo non dovrebbe essere erogato significherebbe negare il lavoro svolto dalla Commissione di collaudo e dall’Agenzia per l’Italia digitale”. Infine le black box: le aziende di autotrasporto interessate dovranno continuare a utilizzare le attuali scatole nere anche se il nuovo sistema sarà più evoluto? “L’attuale sistema va revisionato alla luce dei sopravvenuti sviluppi tecnologici e pertanto il nuovo concessionario dovrà sviluppare una tecnologia alternativa alle black box e alle chiavette usb”, è stata la risposta, “ma allo stato il sistema deve essere utilizzato così com’è, anche perché se sono impianti già installati sono già stati pagati e ammortizzati dagli utenti”.
FONTE: TRASPORTO COMMERCIALE