Pippi Calzelunghe è arrivata in Italia grazie all’autostop, una storia lunga 70 anni

Pippi Calzelunghe compie 70 anni, ma in pochi sanno che il personaggio che anima i romanzi della svedese Astrid Lindgren, venne portato in Italia e quindi tradotto soltanto grazie all’autostop. Proprio così, la triestina Donatella Ziliotto, destinata a diventare una vera autorità in materia di letterature per ragazzi, finito il liceo nella sua Trieste alzò il classico pollice verso l’alto e si fece portare fino in Scandivania. E quando la giovane italiana giunse a destinazione, auto dopo auto, chilometro dopo chilometro, nel villaggio svedese di Vimmerby, ecco l’incontro un po’ casuale con Astrid Lindgren, la “mamma” di Pippi Calzelunghe.

Il romanzo era stato scritto un bel po’ prima nel 1945, ora era il 1958, e la storia della ragazzina con i capelli rossi e il cavallo a pois era pronta per fare il giro del mondo. La casa editrice Vallecchi, che aveva Donatella Ziliotto tra i collaboratori, le aveva affidato la nascita della collana “Il Martin Pescatore”. Del primo incontro tra Donatella e Astrid, si ricorda bene la figlia della Ziliotto, Martina Forti, che ha seguito le orme materne diventando anche autrice televisiva. “Quando mia madre giunse a Vimmerby”, dice, “cercò la scrittrice svedese ovunque senza trovarla. A un certo punto vide una signora, una contadina che spaccava la legna, e le chiese se sapeva dov’era l’autrice di Pippi Calzelunghe. Un ultimo tentativo prima di alzare di nuovo il pollice e provare in un altro paese. “Sono io – rispose in realtà la contadina – Ma non ti preoccupare, so anche scrivere”.
La maggiore difficoltà nel tradurre Pippi furono i suoi “modi di dire locali”. Per questo la Ziliotto si fece aiutare da una serie di esperti. Passano gli anni e Pippi Calzelunghe diventa una fortunata serie televisiva. Un po’ meno noto il fatto che la ragazzina ribelle verso gli adulti e i maschi, diventerà in breve tempo pure un simbolo del femminismo.