Un secondo esame prima di permettere ai giovani di guidare auto potenti, interventi massicci per migliorare la sicurezza sulle strade cittadine, misure efficaci per non avere più automobilisti che non pagano bollo e assicurazione. Sono alcune delle proposte emerse durante i festeggiamenti dei 110 anni dell’Aci. Il tema della sicurezza, ha detto il presidente dell’Automobil Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, “è sempre stato nel nostro core business. Ma ora più che mai bisogna investire: le vittime sulle strade italiane sono ancora troppe, 3.400 in un anno, e il 42-43 per cento si concentra nei centri urbani: un dato inaccettabile che purtroppo spesso sfugge all’opinione pubblica”.
Così l’Aci suggerisce di destinare il 50 per cento degli introiti delle multe per violazioni del codice stradale a interventi per rendere le città meno insicure: “Servono”, ha spiegato Sticchi Damiani, “rotatorie nelle periferie al posto dei semafori a intermittenza, attraversamenti pedonali illuminati, piste ciclabili realizzate rispettando tutti i canoni di sicurezza”. Un’altra piaga sono le troppe giovani vittime: “Gli incidenti stradali”, ha ricordato il presidente dell’Aci, “sono in Italia la prima causa di morte fino a 24 anni. Per questo sarebbe opportuno che il nuovo Codice della strada introducesse un secondo esame, dopo un corso di guida sicura, per concedere ai giovani di guidare le auto potenti”. Altro capitolo: le auto non assicurate: “Ne viaggiano 4 milioni”, ha detto Sticchi Damiani, “avevamo un’idea per eliminare questo fenomeno, ma ci hanno fermato. Mi piacerebbe che quando si formulano buone proposte non venissero stoppate. Perché siamo la più antica istituzione italiana nel campo della mobilità e oltre avere competenza ed esperienza in materia di sicurezza, il nostro know how consente risparmi per le istituzioni e benefici in termine di semplificazione delle procedure. Siamo pronti a fare di più, siamo un risparmio per lo Stato”.