“Il vero nodo centrale della questione infrastrutturale in Italia e dello sviluppo economico correlato risiede nella capacità di mettere il nostro Paese, e in particolare il Mezzogiorno, in condizione di poter intercettare grandi flussi commerciali che l’area del Mediterraneo possiede e di diventare una grande piattaforma logistica”. Lo ha detto il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, intervenendo al convegno “Una nuova accessibilità per lo sviluppo del Mezzogiorno: servizi ed infrastrutture di trasporto” organizzato dall’associazione Sipotra, società italiana di politica dei trasporti, a Napoli.
“Nei prossimi anni”, ha spiegato Ciucci, “si giocheranno importanti partite trasportistiche che potrebbero aumentare o diminuire l’importanza della posizione strategica dell’Italia al centro del Mediterraneo. Occorre dunque un piano straordinario di investimenti per concentrare le risorse in alcuni nodi strategici ubicati sui corridoi europei e per finanziare i collegamenti ai porti, aeroporti ed interporti, a partire in ambito stradale dal completamento della Salerno-Reggio Calabria e della Nuova Statale Jonica e alla realizzazione delle trasversali tra il Tirreno e l’Adriatico. Le ricadute economiche di tale piano potrebbero compensare in breve tempo l’impegno finanziario e l’incidenza sul debito pubblico, come evidenziato da un recente studio del Fondo Monetario Internazionale, che ha rilevato che un aumento pari a 1 punto percentuale di Pil nella spesa per investimenti accresce il livello del prodotto di circa lo 0,4 per cento nello stesso anno e di circa l’1,5 per cento quattro anni dopo l’incremento”. Ciucci ha fatto il punto degli investimenti di Anas nel Mezzogiorno e nelle Isole. ”Una quota rilevantissima degli investimenti Anas”, ha detto, “è dedicata al Mezzogiorno e alle isole, dove sono collocati oltre 17mila chilometri della rete in gestione, su un totale di 25mila chilometri. In particolare, a partire dal 2006 nel Mezzogiorno l’Anas ha avviato quasi 130 nuovi lavori (oltre il 62 per cento del totale nazionale) che hanno comportato un impegno complessivo di 9,6 miliardi di euro (pari al 77 per cento del totale nazionale), portando a termine opere, con la conseguente apertura al traffico, di 730 nuovi chilometri di strade e autostrade, per un investimento di quasi 10 miliardi di euro”.
Il presidente dell’Anas ha infine espresso un giudizio positivo sui recenti provvedimenti del governo, affermando che ”il nostro Paese finalmente torna a puntare negli investimenti nelle infrastrutture per rilanciare l’economia” e ricordando che ”dei 5,8 miliardi previsti in favore dell’Anas, la metà circa riguarda il Mezzogiorno e le Isole e consentirà di avviare entro il 2015 nel Sud 27 interventi su un totale nazionale di 50”.