Quando fa troppo freddo, con la temperatura sotto lo zero, l’alcoltest perde di credibilità. E così chi guida da ubriaco può farla franca. È un caso che farà certamente discutere quello segnalato da Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che in un comunicato stampa parla della decisione di un giudice del Tribunale di Treviso, che ha assolto un automobilista dall’accusa di guida in stato di ebbrezza “perché il fatto non sussiste” in virtù del ragionevole dubbio sul funzionamento dello strumento. Vi sono infatti valori troppo bassi fuori “dal campo di riferibilità dello strumento”, quando il test viene effettuato con temperature sotto lo zero.
Il decreto penale di condanna è stato così annullato. Nel corso dell’istruttoria, si legge nel comunicato dello “Sportello dei Diritti”, sono risultate fondamentali le conclusioni del perito: l’accertamento è stato svolto quando nella notte della provincia veneta la temperatura aveva toccato meno 4 gradi centigradi, mentre sotto lo zero lo strumento che misura l’alcol in base all’espirazione dell’automobilista non fornirebbe più risultati attendibili. Tra l’altro, nel caso in questione sarebbe emerso che non erano state sostituite le batterie che alimentano l’etilometro (per quanto la scadenza di quattordici mesi non risulta perentoria). “Ma v’è di più”, spiega lo Sportello dei Diritti. “Non solo non risulta sufficiente che a proteggere lo strumento che i poliziotti lo custodiscano nel cofano dell’autopattuglia: il freddo che penetra nell’ abitacolo fa in modo che dopo l’apertura lo strumento si adegui rapidamente alla temperatura esterna. Peraltro, un testimone ha confermato di aver incontrato l’imputato al bar, vedendolo bere soltanto un amaro”.