Vietato emanare un cattivo odore. Oltre ad avere un’auto con regolare permesso, revisione e assicurazione in regola, luci e gomme a posto, i tassisti che servono l’aeroporto di San Diego in California devono essere anche profumati. E la polemica non si è fatta attendere, perché secondo la categoria i criteri di scelta dei tassisti cosiddetti buoni o cattivi sono discriminatori. Oltre a giudicare la performance della vettura, infatti, passa sotto esame l’odore che emana l’autista, e chiunque non superi il test odore deve andarsi a cambiare prima di far salire un altro passeggero.
Ma secondo il sindacato dei tassisti non si fa altro che perpetuare lo stereotipo che i tassisti di origine straniera puzzano. Anche perché secondo l’ultima indagine dell’Università di San Diego, su 331 autisti, il 94 per cento sono immigrati e il 65 per cento proviene dall’Africa orientale. Una portavoce dell’aeroporto si è giustificata dicendo che di solito il primo impatto che i visitatori hanno con la città è attraverso i tassisti: si vuole quindi solo suscitare una buona impressione. “Solo tre autisti”, ha specificato, “non hanno superato il test annuale”.