Maximulte per i pieni fatti a Livigno. “Lavoratori onesti trattati da evasori”

“È inconcepibile che lavoratori onesti vengano trattati da evasori: una beffa per chi ha sempre ottemperato ai propri obblighi. Gente che sgobba da mattina a sera per rimanere su un mercato divenuto sempre più difficile, che non fa l’avvocato di professione, ma si limita a comportarsi correttamente. Il governo deve porre rimedio a questa situazione: la battaglia degli autotrasportatori valtellinesi diventerà la battaglia della Lega Nord, il segretario Matteo Salvini ha assicurato che non retrocederemo di un centimetro fino a quando le ragioni di onesti lavoratori non verranno riconosciute”. Lo ha detto il senatore Jonny Crosio che ha presentato un’interrogazione ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e a quello dell’Economia, Pier Carlo Padoan. La questione, spiega una nota dell’ufficio stampa del gruppo Lega Nord del Senato, “riguarda le sanzioni, pesantissime, nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro in alcuni casi, inflitte agli autotrasportatori valtellinesi, obbligati a pagare le imposte sul carburante acquistato a Livigno negli anni scorsi, e già regolarmente dichiarato, sulla base della discrepanza della definizione di ‘serbatoio normale’”.

“Per la legge s’intende quello installato sugli automezzi dall’azienda produttrice in origine, gli autotrasportatori l’hanno sostituito con un altro, più capiente ma pure regolarmente omologato e registrato sul libretto di circolazione”, si legge nella nota della Lega Nord. “Entro i limiti consentiti dalla normativa, infatti, è possibile installare serbatoi di capacità differente, in grado di meglio soddisfare le esigenze dei camionisti. Così hanno fatto anche i valtellinesi che, però, a distanza di anni, dopo essersi recati a Livigno per riempire i serbatoi dei loro automezzi dichiarando in dogana l’esatto quantitativo di gasolio acquistato e usufruendo dell’esenzione dal pagamento dei diritti di confine, si sono visti recapitare sanzioni retroattive fino a sei milioni di euro complessivamente”.
“Questa è una delle tante follie del nostro sistema”,  ha spiegato il senatore Crosio, “invece di sostenere la gente che lavora onestamente la si colpisce sulla base di cavilli normativi. Perché, chiedo, nulla è stato contestato in dogana nella fase di controllo dei documenti e dei mezzi? Dopo anni arrivano multe salatissime che mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende dell’autotrasporto. È davvero questo ciò che vogliamo? È questo lo Stato? Domande che ho posto personalmente al ministro Lupi. L’ho sollecitato rispetto all’urgenza di una questione che deve essere risolta prima possibile. Aspettiamo le risposte”.
Nell’interrogazione (clicca qui per leggerla), Crosio parla di importi contestati a circa 70 aziende per circa sei milioni di euro e “aziende valtellinesi e valchiavennasche si sono viste recapitare multe esorbitanti che arrivano anche a 600.000 euro”. Il senatore della Lega chiede quindi ai due ministri di provvedere a una definizione univoca di ‘serbatoio normale’, di sospendere contestazioni e istanze di pagamento e di promuovere un tavolo di concertazione per giungere a una soluzione condivisa con le parti interessate.