Può un’amministrazione pubblica ottenere nello stesso giorno, per lo stesso motivo, una grande promozione e una bocciatura? Accade al Comune di Milano che poche ore dopo aver ricevuto la notizia d’aver vinto con il ticket antitraffico per Area C, il premio Transport Achievement Award del 2014 (che viene assegnato ogni anno dall’Ocse e che sarà consegnato al Comune di Milano dal vice ministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini a Lipsia, mercoledì 21 durante la prima giornata del Forum mondiale dei trasporti organizzato dall’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nella città tedesca) si è vista recapitare pesanti critiche sotto forma di un’intervista rilasciata da Angelo Sirtori, presidente della sezione milanese della Fai, la federazione autotrasportatori italiana. Se l’Ocsce ha premiato Milano “per i risultati concreti sulle politiche dei trasporti, in grado di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini”, sottolineando “il coraggio politico di sostituire la precedente pollution charge, non più in grado di raggiungere gli obiettivi per i quali era nata, con una misura più efficace in grado di potenziare gli effetti positivi”, il rappresentante degli autotrasportatori ha invece bacchettato la giunta guidata dal sindaco Giuliano Pisapia (secondo il quale ”Milano ha proposto un modello che è già diventato una best practice europea e mondiale”) denunciando in particolare come poco o nulla sia stato fatto per facilitare il carico e scarico delle merci nel capoluogo milanese. L’amministrazione comunale ha previsto che tutte le risorse derivanti dal ticket di 5 euro imposto anche ai trasportatori per entrare nell’Area C siano investite per la mobilità sostenibile e le politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico, dalla riqualificazione allo sviluppo del trasporto pubblico e della “mobilità dolce”, ovvero della pedonalità e della ciclabilità? Angelo Sirtori replica sottolineando come la sua federazione avesse chiesto che venissero realizzate anche delle aree di carico e scarico merci che facilitassero la sosta dei camion e contribuissero a smaltire il traffico, ma con scarsissimi risultati, visto che, denuncia “le piazzole per il carico e scarico delle merci, che sono i provvedimenti più immediati e a costo zero per l’amministrazione, sono a tutt’oggi largamente insufficienti rispetto alle necessità. Inoltre sono spesso occupate abusivamente da automezzi privati, con il risultato che la sosta in doppia o addirittura tripla fila, soprattutto in centro città e nelle vie di maggior comunicazione, è ancora la regola, con rischio di multe. Anche per chi paga l’Area C come le imprese di autotrasporto, costrette, di fatto, a pagare per lavorare”. E all’amministrazione comunale Angelo Sirtori ha anche contestato il fatto di aver agito senza aver organizzato delle consultazioni, senza avere chiesto agli addetti ai lavori, a chi opera tutto il giorno quali erano le possibili soluzioni alternative. “La mobilità delle merci, in una città come Milano, richiede interventi che non siano limitati alla limitazione del traffico veicolare. Oltre all’aumento e alla gestione informatizzata delle piazzole per il carico-scarico delle merci servono interventi strutturali, quali la realizzazione di piattaforme logistiche per la riorganizzazione della distribuzione urbana delle merci; serve un progetto di rifornimento della città con orari organizzati per filiere di merci; serve la razionalizzazione dei tempi e degli orari della città, per alleggerire le punte di maggior carico. E, ancora, serve semplificare le norme e l’operatività degli accessi, la circolazione, le soste, l’occupazione del suolo pubblico; occorre un sistema che tenga conto e incentivi coloro che utilizzano veicoli a basso impatto ambientale. Per fare questo, Fai Conftrasporto ha richiesto a più riprese, per ora senza riscontro, un tavolo di confronto permanente con l’amministrazione, una vera e propria consulta della mobilità urbana delle merci, che effettui un costante monitoraggio dei bisogni della città, delle modalità operative e delle esigenze delle imprese che riforniscono la città, con l’obiettivo finale di realizzare un sistema di mobilità delle merci e di logistica urbana quanto più possibile efficace e rispondente alle necessità di Milano. Ma finora siano rimasti inascoltati”.
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