Serracchiani: Sì ai tagli, ma non sulla formazione per l’autotrasporto

La formazione per gli autotrasportatori è importante. Lo ha detto Debora Serracchiani, la responsabile Infrastrutture del Pd, al convegno Trasportare la ripresa organizzato da Confcommercio a Roma. Anche in tempi di spending review, di caccia ai tagli, il governo si deve impegnare per trovare i fondi necessari per continuare a favorire la formazione professionale degli autotrasportatori. 

Debora Serracchiani ha ribadito anche la volontà dell’esecutivo di fare la sua parte su infrastrutture e trasporti. “Siamo impegnati”, ha detto al convegno, “a portare a compimento la riforma delle autorità portuali e per quel che riguarda la politica dei trasporti vogliamo seguire una una logica nuova che lega per la prima volta i trasporti alla logistica ponendo particolare attenzione ai flussi delle merci”. “È essenziale”, ha poi aggiunto la responsabile Infrastrutture del Pd, “che le esigenze italiane coincidano con quelle europee. Non siamo più neanche competitivi con i porti del Nord Africa. Le Autostrade del Mare hanno incrementato il trasporto marittimo, ma non c’è stato il cambio di passo necessario. Il settore dell’autotrasporto ha bisogno di regole e infrastrutture”.

6 risposte a “Serracchiani: Sì ai tagli, ma non sulla formazione per l’autotrasporto

  1. Ogni volta che si parla di formazione professionale, si parla di spreco di denaro, in Italia funziona così. Sig.a Serracchiani, un trasportatore che non assume disperati, che assume gente con la patente conseguita e non comprata, che fa formazione in azienda, che affianca ai neoassunti personale qualificato e con esperienza, che investe nel proprio personale con bassa turnazione e sulla qualità anziché rinchiuderli in un ufficio dove una persona che non ha mai visto un camion, non sa neanche com’è fatta una cinghia o dove debba essere fissata, fa “formazione”.

  2. Mi pare che Matteo condivida la posizione dell’onorevole Serracchiani che in sostanza sostiene la necessità che quelle aziende che sostengono i processi formativi, alcuni sono obbligatori, ricevano un contributo pubblico. Mi pare giusto visto che un operatore formato è sicuramente più sicuro e questo è un bene che ogni Stato deve garantire.

  3. Io sono confuso… da un lato ho un deputato che chiede di investire in formazione, dall’altro questo deputato si confronta con associazioni di categoria che aprono in Romania, investono in Romania, formano gli autisti in Romania, gli insegnano italiano e territorio ad autisti romeni e se all’imprenditore non gli va bene, come se fosse un pacco, glielo cambiano in 15 giorni. Ma tenersi i nostri autisti e magari aggiornarli non sarebbe meglio?! Meglio anche di pagarli per stare a casa e pagare gente a tremila chilometri per fare lo stesso lavoro?! Ma semplificare le patenti invece che complicarle?! Formare gli autisti totalmente sul lavoro dell’autista, magari con corsi di guida sicura?! Ma siamo lontani anni luce, qua le chiacchiere vanno da una parte, il settore va dall’altro, il mercato da un’altra ancora, le associazioni dicono di andare da una parte e vanno dall’altra, chi dovrebbe legiferare e tutelare da un’altra ancora…ma ci rendiamo conto, per esempio, che un autista di pullman è considerato lavoro usurante perchè lavora di notte e un’autista di camion no?! Cara Serracchiani, faccia qualcosa, ma veloce che qua il settore è al collasso!

  4. Incredibile, demenziale, inspiegabile, folle…. Un autista di pullman è considerato lavoro usurante perché lavora di notte e un’autista di camion no? È davvero come scrive Alessandro Gabanella? Ma la legge non dovrebbe essere uguale per tutti?

  5. La formazione è indispensabile, ma pure alcune norme del codice della strada andrebbero aggiornate alle normative europee, altrimenti restano solo dei corsi fini all’obbligatorietà degli accordi nazionali, ma non portano risultati in termini di sicurezza. Semplificare le patenti? Non credo sia la strada giusta, meglio però rivedere alcuni argomenti dei corsi per ottenerla che onestamente ritengo obsoleti.

  6. Finalmente un politico intelligente che non fa della demagogia sulla nostra professione, ma conosce molto bene il nostro settore, peccato che la presidente della associazione più vicina al Suo partito politico (PD) non la pensi come lei. La spiegazione è molto semplice:è questione di cultura, di intelligenza e di avere a cuore il bene dei propri associati, per fortuna che le nuove generazioni degli autotrasportatori sono un po’ più avvedute, e sanno ormai distinguere chi difende senza torbidi interessi la categoria.

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