In Italia abbiamo il livello di tassazione sulla benzina più alto d’Europa. Lo denuncia la Cgia di Mestre commentando l’aumento dell’accisa previsto per l’1 marzo (clicca qui). Con l’ultimo aumento, a fronte di un costo medio alla pompa di 1,721 euro al litro, tra accise e Iva pagheremo 1,041 euro vale a dire il 60,5 per cento del prezzo alla pompa. “Nessuno in Europa può contare su un’incidenza del fisco così elevata. La media dell’Unione europea si ferma al 46,3 per cento, ben 14,2 punti in meno del dato medio italiano”, spiega la Cgia di Mestre.
La situazione è leggermente migliore analizzando il gasolio per autotrazione. Con un prezzo medio al litro che domani 1 marzo raggiungerà 1,640 euro, in termini assoluti il “peso” del fisco sarà di 0,916 euro, pari a una incidenza del 55,8 sul prezzo alla pompa, spiega la Cgia. Peggio di noi c’è solo la Croazia, con una incidenza del 60,6 per cento, il Regno Unito, con il 57,7 per cento e la Svezia, con il 57,3 per cento. La media europea è del 47,9 per cento, 7,9 punti in meno del dato medio Italia. L’analisi della Cgia ha messo a confronto il prezzo alla pompa della benzina verde e del gasolio per autotrazione dei 28 Paesi dell’Unione europea al 27 febbraio 2014. Per l’Italia si è riportato anche il dato al 1° marzo 2014.