Carburanti più cari, sabato 1 marzo scatta un nuovo aumento dell’accisa

Dal prossimo fine settimana fare il pieno dell’auto o del camion costerà di più. Sabato 1 marzo, infatti, scatta un aumento dell’accisa sui carburanti: quella sulla benzina passerà da 728,40 euro per mille litri a 730,80, con un aumento di 0,24 centesimi al litro, e quella sul gasolio da 617,40 a 619,80 per mille litri (sempre +0,24 centesimi). Se si considera anche l’Iva l’aumento è di 0,36 centesimi. L’aggravio era stato previsto ad agosto dello scorso anno come copertura finanziaria per diverse voci del decreto Fare. Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, una famiglia con un’auto che percorre mediamente 15mila chilometri l’anno spenderà 13 euro in più, mentre per una vettura a gasolio l’aumento è di 17 euro. 

Ritocchi, che per la Cgia, sono abbastanza contenuti. Diverso il discorso se si considera un periodo maggiore. “È bene ricordare che una famiglia con un’auto alimentata a benzina con una percorrenza annua di 15.000 chilometri quest’anno sborserà 257 euro in più rispetto al 2010. Nel caso di automobile diesel, invece, l’incremento rispetto a quattro anni fa sarà addirittura di 388 euro”, spiega la Cgia di Mestre in una nota nella quale ricorda che dal 2010 le accise sono aumentate 10 volte e l’Iva due. “Oltre alle famiglie”, dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, “questi aumenti interesseranno le categorie che utilizzano professionalmente un mezzo di trasporto. Mi riferisco, in particolar modo, ai taxisti, agli autonoleggiatori, agli agenti di commercio e ai trasportatori. Ricordo che l’80 per cento circa delle merci italiane viaggia su gomma. È vero che grazie al rimborso delle accise gli autotrasportatori, ad esempio, possono recuperare gli aumenti fiscali che subiscono alla pompa; tuttavia, bisognerà vigilare affinché i prezzi dei prodotti che giungeranno sugli scaffali di negozi e supermercati non subiscano degli aumenti ingiustificati”.

9 risposte a “Carburanti più cari, sabato 1 marzo scatta un nuovo aumento dell’accisa

  1. Sono sempre i cittadini a rimetterci. Abbiamo dei governi incapaci e avidi, una mano sulla coscienza è chiedere troppo? 0,24 centesimi al litro in più significa che la benzina costerà 2 euro al litro, ossia 4000 mila lire. A voi sembra normale anche se il nostro è un Paese di ladri??? Per essere giusti avrebbero dovuto eliminare l’accise del 1935 guerra del libano, alluvione del 1966 e qualche altra cosa e non stare sempre a chiedere ai cittadini di sacrificarsi come se non fosse mai abbastanza.. Fanno schifo

  2. Forse bisogna rivedere l’aumento… 0.24 eurocent al litro mi sembrano esagerati, altro che 17 euro all’anno di aumento….17 euro ogni 2 pieni!

  3. Il ritocco applicato sarà pari a 2,40 euro ogni mille litri quindi in soldoni 0,0024 centesimi e non 0,24!!!!!! Come al solito cattiva informazione.

  4. State facendo un po’ di confusione con i numeri. L’articolo è corretto: l’aumento è di 0,24 centesimi non di 24 centesimi…

  5. Ronaldir si lamenta perché, probabilmente, non ha nient’altro da fare nella vita. Leggo da tempo i suoi commenti, a volte documentati, a volte “nazionalpopolari”, altre volte improvvisati come pochi, spesso acidi, su Stradafacendo e mi sono fatto pure un’idea di lui: lo immagino come un signore ormai di una certa età (sulla settantina?), che per decenni ha lavorato nel settore, che ha tentato di conquistarsi un posto al sole ai vertici di qualche associazione di categoria ma che non ci è mai riuscito, oppure che ci è riuscito solo in piccolissima parte vivendo, come direbbe Ligabue, una vita da mediano…. Insomma, uno che si divide fra la bocciofila e la cameretta dove dar sfogo, al computer, a vecchie insoddisfazioni….

  6. Non pensavo di essere all’attenzione di cosi critici sapientoni, dovendo fare una schedina delle supposizioni di questi commentatori posso solo avvisarli che il loro conteggio e’ zero. Anche a loro pero’ vanno i miei saluti.

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