L’automobile è un guscio che protegge, ma che a volte rende le persone più prepotenti. In tempi di crisi economica e di tensioni sociali crescono così anche le aggressioni fisiche su strada fra conducenti. I motivi sono spesso futili, un parcheggio conteso, per esempio. Lo speciale Osservatorio il Centauro-Asaps sulle aggressioni fisiche su strada fra conducenti nel 2013 ha registrato 143 episodi gravi nei quali 198 persone hanno riportato lesioni fisiche, 49 delle quali ferite molto gravi. L’aspetto più drammatico è rappresentato dai morti: cinque persone hanno perso la vita per le conseguenze delle liti.
Secondo il report, 32 volte sono state usate armi proprie (come coltelli o pistole) e in 27 casi armi improprie (cacciaviti, cric, mazze da baseball, ombrelli, bastoni o la stessa vettura). Sono 24 le aggressioni registrate in Campania, 21 in Lombardia, 14 nel Lazio, 13 in Puglia, 12 in Toscana, 10 in Emilia-Romagna. Gli aggressori sono tutti uomini e di tutte le età, anziani compresi. Il violento non è, come si pensa, prevalentemente un “predatore” notturno. Infatti dei 143 episodi registrati, ben 130 sono avvenuti di giorno (90,9 per cento) e solo 13 di notte (9,1 per cento), probabilmente le ore diurne e di punta sono quelle del maggior stress alla guida.
In 19 casi l’aggressore era uno straniero (13,3 per cento), solo otto poi le ebbrezze certificate, pari al 5,6 per cento. Dati del tutto distonici rispetto alle aggressioni agli agenti su strada nei quali gli stranieri sono stati protagonisti nel 39 per cento dei casi o nei quali l’alcol o la droga sono stati fattore scatenante nel 32,6 per cento degli episodi violenti.