“La decisione dell’Unatras, coordinamento unitario dell’autotrasporto merci, di proclamare il fermo dei servizi per 5 giorni a partire dalla mezzanotte di domenica 8 dicembre sta registrando ampi consensi tra gli operatori del settore stanchi di parole e di pochi fatti, ma soprattutto stanti chi assistere a manovre incomprensibili e per certi versi ridicole come nel caso della decisione di ridurre il recupero dell’accisa sul gasolio, operazione semplicemente assurda visto che, come affermato dal Governo, consentirebbe di “recuperare” 200 milioni di euro nel bilancio dello Stato, ma ne farebbe perdere quasi il doppio per colpa dello spostamento dei rifornimenti nei Paesi esteri dove il prezzo del carburante è più basso”. A denunciarlo è il presidente di Unatras e Fai Conftrasporto, oltre che vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè, che in una nota denuncia come incredibilmente “nessuno degli esperti abbia tenuto conto di quanto succederà se il gasolio italiano tornerà a essere il più costoso a livello europeo e, soprattutto abbia calcolato il danno”. Danno che Fai Conftrasporto ha quantificato in poco meno di 400 milioni di euro. ” Dai dati ufficiali emerge che il carburante consumato in un anno per i traffici internazionali ammonta a 416 milioni”, ha spiegato Uggè. E se prendiamo a riferimento i valori di ottobre del gasolio, che “valeva” 299,29 euro di Iva e 617,40 di accisa, il costo è subito fatto. L’introito generato per lo Stato ammonta a 382milioni di euro. E i dati sono il frutto di stime prudenziali. A tutto questo aggiungiamo i danni, ingentissimi che verranno causati da 5 giorni di paralisi dei trasporti e credo sia facile anche per un bambino di prima elementare capire che questa è un’operazione assurda”.