Abolire il superbollo. Lo chiedono, con una lettera al Ministero dell’Economia, le associazioni filiera automotive (Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Unasca, Unrae) evidenziando che nel solo 2012 il superbollo ha prodotto una perdita complessiva, tra minori entrate e mancato introito di circa 140 milioni di euro. Il superbollo era nato nel 2011 per portare nelle casse dello Stato 168 milioni di euro, mentre in realtà ha prodotto una serie di effetti perversi che stanno penalizzando l’erario, il mercato auto e il suo indotto.
Nel dettaglio – evidenzia la nota delle associazioni automotive – i 140 milioni di euro di mancati introiti fiscali nel 2012 sono così suddivisi: per lo Stato 93 milioni di gettito Iva e 13 milioni di superbollo; per le Regioni 19,8 milioni di mancato pagamento del bollo; per le Province 5,2 milioni di mancata Ipt e circa 9 milioni di addizionale su Rc Auto. Colpa di “una serie di fenomeni non previsti e controproducenti, innescati dal provvedimento stesso”. Come la riduzione delle nuove immatricolazioni di vetture con potenza eccedente i 185 kW (-35 per cento nel 2012 contro il -19,8 per cento del mercato auto nel suo complesso); la proliferazione, nel nord Italia, di “falsi leasing” di autovetture con targa tedesca (o ceca) date in noleggio da soggetti commerciali e utilizzate da clienti italiani. Quindi con mancato versamento dell’Iva, del bollo, del superbollo, dell’Ipt, delle multe, dell’addizionale provinciale sull’Rc Auto, oltre all’impossibilità di porre sotto sequestro le automobili immatricolate all’estero, la possibilità di sfuggire al redditometro, le difficoltà di effettuare i controlli su strada e di individuare le responsabilità in caso di incidenti. ”A questo”, precisa la nota, “si aggiunge il fenomeno della “esterovestizione” di veicoli, radiati per esportazione in Paesi Ue, ma che continuano a circolare sul territorio nazionale con targa tedesca, austriaca, bulgara o romena”. Altra conseguenza del superbollo è stato ”il boom di radiazioni per esportazione sia di auto di nuova immatricolazione, poi radiate e reimmatricolate con targa estera, sia di auto usate, che non produrranno più gettito per il Paese a partire dal secondo anno”. Per queste ultime – precisano le Associazioni – la tendenza è confermata dai dati di esportazione, che mostrano nel 2012 volumi più che raddoppiati per le autovetture sopra i 185 kW (da circa 13.000 unità del 2011 a quasi 29.000, +115 per cento). Infine, l’imposta ha determinato ”il crollo dei passaggi di proprietà relativi ad autovetture sopra i 185 kW, ridotti del 37% nel 2012 rispetto al 2011”. “Appare, quindi opportuna e urgente”, concludono le associazioni, “l’abolizione della sovrattassa, anche al fine di fornire al mercato dell’auto un primo segnale di rilancio, che possa invertire la rotta negativa degli ultimi anni e che vada nella direzione di un alleggerimento della pressione fiscale sul comparto”.
L’addizionale erariale sul bollo auto era stata introdotta con un importo pari a 10 euro per ogni kW di potenza del veicolo superiore ai 225 kW, con effetto retroattivo su tutto il 2011 e su tutto il parco circolante. Dal 1 gennaio 2012, invece, la sovrattassa è stata portata a 20/kW ed estesa alle vetture con potenza superiore ai 185 kW.