Sistri, dal 1° ottobre entrerà in funzione. Sarà l’ennesima figuraccia?

Il Governo ha appena evitato una figuraccia (con la proposta, fortunatamente “andata in fumo” d’introdurre il divieto di fumare in macchina, sulla quale Confcommercio ha invocato il coinvolgimento del ministero dei Trasporti al fine di evitare l’emanazione di una norma che avrebbe coperto di ridicolo non solo il proponente ma anche i dicasteri che hanno la stretta competenza sul Codice della strada) ed ecco all’orizzonte profilarsene un’altra. Il tema questa volta è il Sistri,  sistema che consente di tracciare il trasporto dei rifiuti. Un progetto, ideato dal ministro Pecoraro Scanio e portato avanti dalla collega Stefania Prestigiacomo, nelle intenzioni ottimo, ma naufragato in un mare di problemi di funzionamento, come testimoniano il giudizio espresso nelle relazioni del procuratore antimafia (“il sistema è inutile come ipotizzato”); le valutazioni negative  del consulente dell’attuale ministro dell’Ambiente, Edo Ronchi, gia’ ex ministro; ma soprattutto gli operatori che hanno constatato con mano il disastroso flop nella giornata del Click day, organizzata per testare il funzionamento del sistema. Un flop, riportato da tutti i giornali, che ha portato a ripetute proroghe, alle quali pero’ l’attuale ministro vuol dire stop. Andrea Orlando ha infatti deciso (le ragioni addotte sui danni erariali eventuali non si capisce perché debbano ricadere sugli operatori del trasporto) di avviare il sistema dal primo ottobre. Bontà sua, s’impegna a non sanzionare le imprese che avranno dimostrato buona volontà “provando” a dare attuazione al Sistri. In che modo e in base a quali norme di legge non è dato sapere. Si sa già, invece, il risultato di questa decisione: una grande confusione, nuovi ostacoli all’operatività delle imprese. Ben difficilmente la scelta verrà accettata da molte  imprese del trasporto che si sono gia’ rivolte al ministro dei Trasporti, lasciato anche in questa vicenda ai margini, per chiedere un suo intervento affinché si eviti, in momenti economicamente già difficili, di aggravare di costi inutili la loro attività. Un aspetto lascia perplessi: le imprese avevano presentato soluzioni semplici, applicabili a tutti, compresi i vettori esteri che resteranno invece esclusi dal sistema voluto dal ministro. Che però ha deciso così. Viva il governo del fare. Peccato sia specializzato nel fare danni e figuracce…

Paolo Uggé