Trasferire le merci dai camion a treni e navi? Dieci anni di progetti fallimentari

“Ci sono stati miglioramenti nella gestione quotidiana dei programmi nel corso del tempo, ma non è stato  valutato in maniera approfondita il potenziale del mercato in rapporto al raggiungimento degli obiettivi dei programmi,  e non sono stati presi in considerazione i nuovi sviluppi, per di più senza adottare per tempo misure correttive per porre rimedio agli evidenti difetti di concezione dei programmi”. I programmi in questione sono quelli Ue Marco Polo I e II, con i quali dal 2003 la Commissione europea finanzia progetti per trasferire il trasporto merci su gomma verso altre modalità (ferrovie, vie d’acqua interne e trasporto marittimo a corto raggio) e la “sentenza” con cui sono stati praticamente stroncati  è quella emessa dalla Corte dei Conti europea, secondo la quale i programmi  si sono rivelati inefficaci e vanno soppressi  nella loro forma attuale. Alla luce dei risultati degli attuali programmi, la Corte ha raccomandato al Consiglio, al Parlamento europeo e alla Commissione europea di considerare l’eventualità di cessare il finanziamento Ue ai servizi di trasporto merci secondo lo stesso schema dei programmi Marco Polo (processo top-down di incentivazione dell’offerta) che ha causato in particolare scarso assorbimento da parte dei mercati, mancanza di elementi probatori per quel che riguarda il conseguimento degli obiettivi, oneri amministrativi eccessivi, sostenibilità limitata,  e ha invitato a subordinare l’eventuale prosecuzione del finanziamento di tali progetti a una valutazione d’impatto  che mostri se, e in che misura, essi producano un valore aggiunto Ue.