Un ciclista su cinque non viene visto dagli automobilisti. E rischia, quindi, di essere coinvolto in un incidente. La piaga dei “ciclisti invisibili” emerge da uno studio scientifico, commissionato dal Gruppo Direct Line, nel quale sono stati monitorati gli effettivi comportamenti di guida analizzando le stimolazioni visive di un campione di cento automobilisti. Un’analisi possibile grazie all’utilizzo della moderna tecnologia Eye Tracking, mezzo in grado di rilevare l’orientamento del cristallino e desumere così il centro dell’attenzione del soggetto analizzato.
“Dai dati raccolti”, spiega Direct Line in una nota, “emerge un quadro a tratti inaspettato, sostanzialmente frutto di un’apparente riduzione del campo visivo dovuta all’immedesimazione dell’automobilista col mezzo guidato. Affiora così uno scenario differente dal solito, che sfugge alle consuete generalizzazioni che tendono a ripartire non meglio precisate colpe tra ciclisti e automobilisti”. Dall’analisi emerge infatti che gli automobilisti non sono riusciti a notare addirittura il 22 per cento dei ciclisti chiaramente visibili dall’auto. Un dato altissimo. In pratica, visto che i ciclisti italiani sono stimati in circa 25 milioni, sulle strade del nostro Paese circolano, a loro rischio, ben 5 milioni di “ciclisti invisibili”. Non va molto meglio ai motociclisti, con il 15 per cento dei veicoli completamente ignorato dagli automobilisti. Il dato dei pedoni non visti è invece più basso: 4 per cento.
Chi utilizza il navigatore ha ancora meno probabilità di individuare un ciclista: “Uno scioccante 24 per cento dei ciclisti”, spiega Direct Line, “è risultato completamente “invisibile” ai conducenti che utilizzano un dispositivo satellitare, mentre a coloro che non lo usano ne sono sfuggiti il 19 per cento”. Dallo studio – realizzato grazie all’utilizzo di occhiali speciali in grado di individuare l’esatto punto su cui si focalizza lo sguardo – sono emerse anche differenze relative all’età dei conducenti e al genere. Le donne che hanno preso parte allo studio hanno avvistato un minor numero di ciclisti rispetto ai loro colleghi maschi, con il 26 per cento dei ciclisti invisibili per le donne e il 17 per cento non visto dagli uomini. Lo stesso vale per i conducenti più giovani, con il 31 per cento di ciclisti persi d’occhio dagli automobilisti di età compresa tra 20-29, rispetto al 21 per cento per quelli di età 50-59.