Un rumore secco, l’accusa di aver urtato e rotto lo specchietto di un’altra auto e la richiesta di un risarcimento. È la dinamica della ormai celebre truffa dello specchietto. Fortunatamente qualcuno non ci casca e i malviventi vengono individuati, come nel caso verificatosi sabato mattina a San Benedetto Val di Sambro (Bologna) ai danni di una sessantaquattrenne di Bologna. Come spiegano i Carabinieri in una nota, la vittima stava sorpassando un’auto quando ha udito un rumore sordo provenire dall’esterno, come se qualcuno avesse scagliato qualcosa contro la carrozzeria del suo mezzo.
I due malviventi, che si trovavano a bordo dell’auto, hanno tentato di imbrogliare la conducente accusandola di avere urtato lo specchietto della loro auto e chiedendo un risarcimento danni immediato di 200 euro. La donna non è caduta nel raggiro ma ha chiamato i Carabinieri mettendo in fuga i due truffatori, rintracciati e bloccati dai militari qualche minuto più tardi. I due, un ventunenne e un trentasettenne di Melilli, sono stati arrestati in flagranza di reato per tentata truffa aggravata.