I camion inquinano troppo: “Danno da 45 miliardi. Milano tra le città peggiori”

Il trasporto su strada torna sul banco degli imputati. Con i camion colpevoli di inquinare troppo. Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), su 33 città europee, Milano è terza in classifica dopo Zurigo e Bucarest per costo dell’impatto dei camion per chilometro (0,107 euro per i mezzi Euro 3 e 0,064 euro per i mezzi Euro 4). Secondo i dati, il danno che deriva dalle emissioni inquinanti degli automezzi pesanti dei Paesi membri ammonta a 43-46 miliardi di euro all’anno, quasi la metà dei circa 100 miliardi di euro pagati per l’inquinamento atmosferico causato da tutte le modalità di trasporto. “Le economie europee fanno affidamento sulle lunghe distanze per il trasporto di merci. Ma vi è anche un costo nascosto, pagato in anni di salute precaria e vite perse. Tale costo è particolarmente elevato per coloro che vivono lungo le maggiori vie di trasporto europee. Incorporando tali costi nel prezzo delle merci, possiamo incoraggiare metodi di trasporto più salutari e tecnologie più pulite”, ha detto Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea. Come spiega il rapporto, il gasolio utilizzato da gran parte degli autocarri è più inquinante rispetto alla benzina e genera emissioni recentemente etichettate come cancerogene dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Gli automezzi pesanti sono anche responsabili del 40-50 per cento dell’inquinamento da ossido di azoto (NOx), che insieme alle microparticelle sottili (Pm 2.5) possono provocare malattie respiratorie, cardiovascolari e altri problemi di salute. Secondo il rapporto dell’Aea, l’impatto negativo delle emissioni dei mezzi pesanti è fino a 16 volte maggiore in alcuni Paesi europei rispetto ad altri. Il costo medio dell’inquinamento proveniente da un automezzo Euro 3 da 12-14 tonnellate è elevato in Svizzera (0,12 euro per km), ma anche in Italia, Germania, Austria, dove ammonta a circa 0,08 euro per km, contro circa mezzo centesimo a Cipro, Malta e Finlandia. Ciò è dovuto al fatto che gli inquinanti provocano più danni dove vi è una densità di popolazione maggiore o in regioni senza sbocchi sul mare e aree montuose in cui l’inquinamento non può essere disperso così facilmente. La proposta dell’Aea è quella di far pagare alle compagnie di trasporto i costi “nascosti” o “secondari” dell’inquinamento atmosferico nei pedaggi stradali, per incentivare l’uso di tecnologie più pulite. La direttiva Eurovignette 2011 stabilisce già il modo in cui gli Stati membri dell’Ue potrebbero farlo e le entrate dovrebbero essere investite in trasporti sostenibili. “Anche scegliere mezzi pesanti Euro 4, vecchi fino a sei anni, o Euro 5, vecchi fino a tre anni aiuterebbe: provocherebbero il 40-60 per cento di costi “secondari” in meno sugli stessi corridoi di trasporto”, spiega l’Aea.