Il settore auto è sempre più in crisi. L’Aci: “La strategia del governo non funziona”

“Serve un tavolo per affrontare la crisi del settore auto, visto che la strategia del governo non sta funzionando”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani. “Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi una lettera della Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui veniva espressa condivisione sulle proposte dell’Automobile Club d’Italia per il contenimento del costo delle polizze Rc auto e la lotta alle truffe assicurative. Ciò premesso, alla luce dei risultati finora raggiunti facciamo fatica a capire quale sia il progetto del Governo sull’auto: a fronte dei danni finora arrecati al comparto non si vedono benefici”. 

Nel suo intervento alla conferenza stampa di presentazione del bilancio dell’esodo estivo 2012 all’Anas, il presidente dell’Aci ha evidenziato come tra i mali del settore vada annoverato il parco auto sempre più obsoleto, con i relativi problemi per la sicurezza e l’ambiente. Inoltre si contano ancora 3,5 milioni di auto registrate al Pra ma non assicurate, e ciò fa lievitare il costo dei premi assicurativi.
“Il comparto dell’auto non può sopravvivere con l’attuale andamento di mercato”, ha affermato Sticchi Damiani, “che porta a stimare per il 2012 appena 1,5 milioni di auto immatricolate. Al sistema servono oggi almeno 2 milioni di nuove auto ogni anno per guardare avanti. Lo dimostra la chiusura di oltre 350 concessionari solo nell’ultimo periodo”.
“Sulla benzina il governo si è fatto male da solo senza alcun vantaggio”, ha concluso il presidente Aci, “e l’aumento delle accise non ha generato le entrate attese perché ha innestato un forte calo dei consumi. C’è forte bisogno di una nuova politica sull’automobile, perché quella attuale non porta benefici né alle famiglie né all’Erario”.