Lo smog può creare un sacco di problemi alla salute. L’elenco è lungo e dopo i risultati di uno studio australiano si arricchisce di una nuova voce. Secondo lo studio, l’esposizione all’inquinamento da traffico può infatti aumentare di un terzo il rischio per le donne in gravidanza di soffrire di pre-eclampsia, nota anche come gestosi. Pericolo che aumenta per le donne ritenute a rischio di sviluppare la malattia, come le diabetiche.
Per il Codacons è una “scoperta molto preoccupante perché si tratta di una patologia inaspettata rispetto alle malattie che normalmente si considerano correlate all’inquinamento”, come quelle respiratorie. “Il fatto che l’inquinamento produca degli effetti negativi non solo sui bambini”, spiega il Codacons in una nota, “in termini ad esempio di aumenti di bronchiti acute, asme ed allergie, ma addirittura sul feto, dimostra quanto l’inquinamento debba diventare un problema prioritario per chi amministra le nostre città”. Il Codacons invita quindi le donne in gravidanza ad aderire alla class action per il risarcimento dei “danni da smog” avviata dall’associazione. In 45 città italiane, da Milano a Roma, da Palermo a Torino, da Napoli a Venezia (l’elenco completo si trova sul sito www.codacons.it), dove si sono registrati gli sforamenti delle soglie limite di 50 µg/m3 di PM10 per più di 35 giorni in un anno, il Codacons ha avviato una mega-azione risarcitoria in favore dei cittadini residenti costretti a respirare aria malsana. “Ciascuno di loro”, spiega il Codacons, “anche in assenza di danni alla salute e per il solo fatto di essere stato costretto a vivere in un ambiente inquinato, può chiedere attraverso l’azione dell’associazione e al solo costo di 6 euro, 2.000 euro di risarcimento danni”. Per aderire alla causa collettiva è sufficiente collegarsi al sito www.codacons.it.