“Tasse, accise e rincari stanno uccidendo l’automobile”. Lo dice il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, che commenta gli ultimi dati relativi alle immatricolazioni in Italia. “Da tempo manifestiamo lo stato di grande crisi del settore dell’auto”, ha aggiunto Sticchi Damiani, “e già all’inizio dell’anno avevamo previsto un volume di vendite fortemente inferiore a 1,5 milioni di vetture per il 2012. La contrazione del 20 per cento delle immatricolazioni ad agosto segue quella del 21 per cento a luglio e per il nono mese misura le difficoltà di famiglie e imprese”.
“La politica del Governo è stata finora improntata soltanto al facile e immediato prelievo dalle tasche degli automobilisti che, oggi più che mai, stanno riducendo l’uso dei veicoli cercando invano di ridurre le spese. Ci rimettono le famiglie e ci rimette lo Stato che malgrado tutto incamera meno di quanto previsto”.
“Più che andare avanti”, spiega il presidente dell’Aci, “l’auto ha messo la retromarcia, almeno nel nostro Paese: così non c’è futuro. Chiediamo quindi al Governo la costituzione di un tavolo tecnico per delineare una strategia in grado di ridare ossigeno agli automobilisti e alle imprese, salvaguardando più di 10.000 posti di lavoro nel settore. Una prima misura efficace, immediata e di facile attuazione potrebbe essere la riduzione delle accise sui carburanti”.