Il monossido di carbonio fa male al cuore: allarme aritmie nelle città trafficate

Il rischio sarebbe quello di pericolose aritmie. L’inquinamento torna sul banco degli imputati con il monossido di carbonio, gas mortale ad alte concentrazioni, che può far danni al cuore anche quando è presente nell’aria ai livelli tipici delle metropoli trafficate. Uno studio dell’Università di Leeds spiega infatti che l’inquinante agisce alterando la “cabina di regia” del battito cardiaco, aumentando il rischio di aritmie. La conferma arriva dal lavoro realizzato dal team di Chris Peers pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. In pratica, il monossido di carbonio mantiene aperte per un periodo superiore al dovuto particolari strutture delle cellule muscolari cardiache (i canali del sodio), mandando in tilt tutto il meccanismo che permette al cuore di “resettarsi” prima di un nuovo battito.

“Nella seconda parte dello studio i ricercatori inglesi”, spiega l’Adnkronos, “in collaborazione con colleghi francesi, hanno inoltre testato l’effetto di un comune farmaco anti-angina, attivo sui canali sodio, in ratti esposti a dosi di monossido di carbonio simili ai livelli che inquinano l’aria di città. Risultato: tutti gli animali che avevano respirato smog mostravano gli stessi problemi cardiaci, ma grazie al farmaco i disturbi risultavano reversibili”. In realtà, come ha spiegato lo stesso Pears alla Bbc, la terapia non è pronta all’uso, ma è una strada da approfondire con studi clinici mirati. “È comunque un inizio promettente, commenta Helene Wilson della British Heart Foundation, ricordando quanto “tragicamente comune” sia l’avvelenamento vero e proprio da monossido di carbonio: oltre 50 vittime l’anno soltanto nel Regno Unito”, spiega sempre l’Adnkronos.