Sarà anche una trasgressione molto apprezzata dagli italiani quella di fare sesso in auto, ma per chi vive nei quartieri dove questa pratica è diffusa la situazione può diventare insostenibile. Ne sanno qualcosa a Palese, popoloso quartiere di Bari un tempo Comune a se, oltre che sede dell’aeroporto pugliese. Sulla via Nazionale, all’altezza dell’uscita B, a pochi metri dal Cara, il centro di accoglienza per richiedenti asilo, alcuni residenti non riescono più a neanche a rientrare nelle loro case, per la presenza di auto parcheggiate e per paura di trovare qualcuno nei cortili che pratichi sesso a pagamento.
Così i residenti hanno sistemato anche degli striscioni per denunciare i baresi che sfruttano la prostituzione degli extracomunitari. Hanno cominciato anche a fotografare le auto e hanno presentato un esposto in procura, chiedendo un rapido intervento da parte delle forze dell’ordine. Gli striscioni sono stati rimossi, sono stati giudicati troppo offensivi per gli stessi extracomunitari ospiti del centro di accoglienza. I residenti spiegano di essere stati fraintesi e che loro non hanno nulla contro quei disperati e quelle disperate. Ma ora c’è anche un altro problema. Un tratto della strada è privo della pubblica illuminazione e diventa quindi ritrovo di extracomunitari, ma anche di malintenzionati. La via, in un primo momento privata, attualmente si trova al centro di un rimpallo di competenze, che impedisce l’avvio dei lavori per un nuovo impianto di illuminazione. “C’è una reale difficoltà a transitare di sera in quella zona”, ha spiegato al Corriere della Sera il presidente della Circoscrizione, Saverio Di Liso, “le famiglie hanno paura ed è necessario dare loro delle risposte. I controlli ci sono, ma non abbastanza, perché non ci sono abbastanza pattuglie in grado di mettere fine a questo fenomeno. Io ho mandato più volte sollecitazioni al prefetto e al sindaco, ma sono ancora in attesa di una risposta”.