“Perché un Tir carico di merci vale meno di un taxi con un solo passeggero?”

Il costo di acquisto, di gestione, di manutenzione di un Tir è enormemente superiore a quello di una normale auto usata per fare servizio taxi. E un conducente di un Tir, per il solo fatto di avere la responsabilità di guidare un mezzo molto più impegnativo e pericoloso di un’auto dovrebbe quantomeno “valere”, come stipendio, un tassista. Eppure le tariffe che vengono regolarmente riconosciute ai tassisti spessissimo non vengono pagate agli autotrasportatori. Una follia, un assurdo. È a tutto questo che ha pensato, viaggiando in taxi per Roma nei giorni scorsi, un autotrasportatore “padano” che ci ha inviato la lettera che pubblichiamo. “Stimati giudici del Tar del Lazio, ministri e politici tutti, compresi i membri dell’Antitrust e di Confindustria, voglio invitarvi a una riflessione interessante e facilmente riscontrabile sulla congruita’ dei cosidetti “costi minimi di sicurezza”. Certamente la stragrande maggioranza di voi opera e lavora a Roma. Bene, vi sara’ capitato o vi capitera’ di prendere un taxi, come ho fatto io in questi giorni, e allora quando sarete tranquillamente seduti sui sedili dietro all’autista date un’occhiata alla tabella che tutti i taxisti espongono sul retro del sedile anteriore. Leggerete le seguenti fasce tariffarie: E/Km 1.10  E/Km 1.30  E/Km 1.60. Ovviamente non entro in merito al calcolo che ha generato tali valori, ma che sicuramente sara’ stato il frutto di una valutazione che garantisse la legittima remunerazione del taxista lavoratore sottoposto a stress indicibile e che con il proprio lavoro puo’ mettere a rischio la propria e l’altrui sicurezza. Quello che vi voglio domandare, carissimi magistrati del Tar del Lazio, ministri, politici tutti, membri dell’Antitrust e di Confindustria, da persona che lavora nel settore autotrasporti è questo: lo sapete che le tariffe del taxi difficilmente sono riconosciute spesso ai trasportatori? Non vi viene il dubbio che forse il costo di gestione di un Tir e della professionalita’ di un “camionista” possano valere almeno quanto quella di una normale vettura e di un taxista (senza nulla togliere agli amici taxisti)? Non pensate che il giusto riconoscimento dei costi minimi di sicurezza sia un principio di civilta’ giuridica per una societa’ evoluta come la nostra ancor prima che un fattore di mera contrattazione economica? Meditate gente…meditate”. Firmato Luigi, padano in trasferta a Roma.