La crisi economica può anche far bene. In pochi comprano auto nuove e sulle strade circolano vetture sempre più vecchie e malridotte. Macchine che spesso hanno bisogno di fare un sosta dal meccanico o dal carrozziere. L’anno scorso sono stati spesi 30.093 milioni di euro per la manutenzione e riparazione delle vetture in Italia, con un incremento del 2,70 per cento rispetto al 2010. I dati, diffusi dall’Osservatorio Autopromotec, parlano anche di una spesa annua media per vettura di 810 euro. I costi sono legati soprattutto ai pezzi di ricambio, che incidono per il 60 per cento sulla spesa finale per le riparazioni. Dei 30 milioni spesi per l’assistenza, almeno 20 sono destinati ai ricambi.
“La tendenza del 2012 è quella di una stagnazione”, ha precisato l’amministratore delegato dell’Osservatorio Autopromotec, Renzo Servadei. “Il settore dell’autoriparazione è in anticiclo rispetto alla vendita di veicoli nuovi, per la necessità di riparare auto vecchie piuttosto che acquistarne di nuovo ma negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una vera e propria recrudescenza della crisi economica che sta riducendo drasticamente l’utilizzo dei veicoli”.
E chi circola in auto deve stare attento a tenere in perfetto stato la propria quattro ruote. Una macchina sempre più vecchia, visto che l’età media è tra gli otto e i nove anni, mentre nel 2009 era di sette anni e mezzo. Così gli automobilisti sono attenti alla sistemazione dei freni e alla riparazione dei motori o della frizione, per consentire all’auto di circolare ancora in sicurezza. Lo scenario, anche per questo settore, è comunque “difficile”, come precisato anche da Mario Turco, responsabile nazionale Cna Autoriparazioni, che associa oltre 20mila imprese del post vendita, meccanici, carrozzieri, gommisti e centri di revisione: “La congiuntura economica negativa”, spiega Turco, “riduce la domanda e così facendo comprime il mercato del nuovo, l’usato ma anche la manutenzione. A questo “atteggiamento” si aggiunge quello delle case costruttrici che senza incentivi all’acquisto di vetture nuove non tengono, scegliendo di catalizzare la loro attenzione sul mercato delle riparazioni”.