Il dito medio alla polizia? Per un giudice non è reato ma maleducazione

Un automobilista durante un controllo della polizia di Modena ha pensato bene di esporre il proverbiale dito medio a un agente. Il vigile non ci ha pensato due volte e ha querelato il cittadino per oltraggio a pubblico ufficiale. Piuttosto clamorosamente il Gip ha deciso di archiviare il caso. Ora, l’agente può opporsi all’archiviazione, e chiedere la prosecuzione delle indagini preliminari.

Secondo il giudice – si legge sul sito sicurauto.it – non c’è stato oltraggio perché il “dito medio” è stato visto solo dal singolo poliziotto verso cui il gestaccio era rivolto. Affinché ci sia oltraggio, occorre invece che più persone abbiano percepito il gesto e l’offesa. Stando al Pubblico ministero, il “dito medio” è solo mancanza di educazione, non oltraggio. Inoltre, quel gesto lo si trova su magliette, felpe, borse: è stato sdoganato anche in Parlamento, visto che i nostri politici – recita la sentenza – ne hanno fatto uso. L’onore e il decoro del poliziotto sarebbero quindi salvi.
L’offesa insomma deve avvenire in luogo pubblico o aperto al pubblico. “È necessaria la presenza di più persone”, si legge sempre su sicurauto.it, oltre al pubblico ufficiale e a chi offende; l’offesa deve possedere una valenza tale da sminuire l’onore e il decoro del pubblico ufficiale. Così dice la norma, riscritta nel 2009, dopo che era stata abrogata nel 1999. Però si crea il precedente: ogni volta che un automobilista e un poliziotto si ritroveranno faccia a faccia, il primo avrà la possibilità di alzare il “dito medio” davanti al naso dell’altro? Questo pare eccessivo”.