In caso di calamità il governo potrà decidere un aumento di 5 centesimi al litro delle accise sui carburanti. E altrettanto potranno fare le regioni colpite. Un terremoto, un alluvione o un altro disastro potrebbero così pesare sulle tasche dei contribuenti fino a dieci centesimi al litro. Lo prevede la riforma della Protezione Civile varata venerdì dal governo. “Nel momento della dichiarazione dello stato di emergenza” si legge, “si provvede al fabbisogno finanziario utilizzando le risorse del fondo nazionale di protezione civile. Qualora sia utilizzato anche il fondo spese impreviste, lo stesso è immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’accisa sui carburanti, stabilita dal Consiglio dei Ministri in misura non superiore a cinque centesimi per litro. Al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, inoltre, le Regioni hanno facoltà di elevare l’imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro”.
Intanto, lunedì mattina Staffetta Quotidiana ha registrato un nuovo aumento per la media ponderata nazionale del prezzo della benzina tra le diverse compagnie in modalità servito: +0,1 centesimi a 1,905 euro/litro. Fermo il diesel a 1,779 euro/litro, come pure il Gpl Eni a 0,864 euro/litro. Lieve aumento per il metano a 0,962 euro/kg. A determinare l’aumento del prezzo della benzina sono state le mosse di Esso e Shell, che sabato hanno deciso un rialzo dei prezzi del prodotto leggero. Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana (clicca qui per leggere i prezzi compagnia per compagnia), Esso ha aumentato il prezzo consigliato della verde di 0,5 centesimi al litro a 1,913 euro/litro. Stesso rialzo per Shell, con prezzo medio a 1,918 euro/litro. Domenica, intervistato nella trasmissione televisiva di RaiTre “In mezz’ora”, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha detto che “l’aumento delle accise sulla benzina, necessario per affrontare l’urgenza, essendo una cosa che tocca le finanze dei cittadini dovrà essere fatto rientrare non appena ce ne saranno le condizioni”.