Macchine tappabuche per i Comuni più ricchi. E tutte le strade tornano lisce

In primavera partono abitualmente i cantieri di manutenzione delle strade. Strade segnate da buche e avvallamenti causati da pioggia e neve. Ora i Comuni, almeno quelli più ricchi e di questi tempi sono veramente pochi, hanno un’alternativa allo stradino che armato di secchio di catrame e pala si mette a riempire le buche più profonde. È arrivata la “macchina tappabuche”. A Pescara l’hanno già affittata, a 22mila euro a settimana, compresi i quattro operatori che la mettono in funzione. Altri Comuni in Emilia e in Sardegna l’hanno già sperimentata con successo. 

Il sito specializzato buonasfalto.it spiega che non si tratta di una novità visto che tali macchine sono attive da quasi un decennio. E soprattutto che un conto è riparare un buca e un conto fresare e asfaltare la strada di nuovo. Ad ogni modo vediamo di capire come funzionano questi camion speciali. Il sistema è semplice. La macchina semiautomatica soffia aria compressa nella buca, spruzza emulsioni bituminose e sparge il pietrisco. Sono dotate di una tramoggia per il carico dell’inerte, di un serbatoio riscaldato per l’emulsione bituminosa, di un generatore d’aria per la pulizia della zona da “riparare” e per l’applicazione dell’emulsione. La stesa del materiale avviene attraverso un braccio meccanico mosso da un operatore in grado di regolare i flussi d’aria, di emulsione e dell’inerte. Due le versioni, una semiautomatica in cui la lancia è regolata da un operatore sulla strada e una automatica in cui l’operatore aziona la lancia e rimane nella cabina dell’automezzo, in condizioni di maggiore sicurezza. Questa versione, di maggior ingombro, viene utilizzata soprattutto su strade a scorrimento veloce.