È da poco passato l’8 marzo, festa della donna, ma il risultato di questa analisi non sembra dettata da galanteria, bensì da fatti concreti. Le donne provocano il 15 per cento in meno di incidenti automobilistici rispetto agli uomini. Ma non è tutto: le signore sono più prudenti dei loro compagni. Inoltre, il 38 per cento delle donne sceglie l’auto senza chiedere consigli, basando la scelta sul confronto tra prezzi e consumo e dando – contrariamente a quanto si possa pensare – poca importanza al design e al comfort.
L’articolo viene riportato sul portale buonenotizie.it che parla anche dei parcheggi. Ebbene “le donne si dimostrano più precise, come si evince da un esperimento condotto da un istruttore di scuola guida inglese su 2.500 conducenti”. Ma come? E allora perché fanno tutte quelle manovre per fare entrare l’auto in garage o nel parcheggio a raso? Mistero dell’universo femminile. Se però i dati dicono che le donne sono così virtuose alla guida ecco allora che si torna a parlare di premi delle assicurazioni differenziati in base al sesso del conducente. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha però di recente vietato queste clausole definite “discriminatorie” sul sesso del conducente. In merito è intervenuto anche Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori: “Combattiamo le discriminazioni”, si legge sul portale buonenotizie.it, “ma se le donne sono più virtuose alla guida perché non premiarle?”. E aggiunge: “Secondo le statistiche, le donne alla guida sono più prudenti degli uomini, causano meno incidenti gravi e difficilmente perdono punti della patente, per questo sono particolarmente amate dalle assicurazioni che possono proporre loro un prezzo più basso. L’Unione Europea giudica questo trattamento lesivo per il principio di eguaglianza, ma seguendo questa linea potrebbero esserlo anche l’età, la residenza e la professione: tutti fattori che incidono, ancora oggi, sul premio assicurativo finale”.