I camionisti dell’Arcese in sciopero, protestano contro i colleghi dell’Est

Mobilitazione all’Arcese di Rovereto per manifestare contro il piano di “alleggerimento” aziendale che prevede 250 licenziamenti. L’ultima manifestazione organizzata dai Cobas ha avuto lo scopo di richiamare l’attenzione sui numerosi trattori Arcese con targa romena, polacca o slovacca che caricano rimorchi italiani. Secondo i Cobas, una chiara dimostrazione della strategia della ditta “che continua a produrre profitto rivolgendosi a una manodopera sottopagata rispetto agli standard italiani, come i loro camionisti slovacchi e romeni assunti nei propri paesi con relativi stipendi, mentre a Rovereto il lavoro manca e si dichiara una crisi che in realtà è una situazione costruita ad arte”. 

I Cobas hanno sempre sostenuto “che la ristrutturazione in corso, e la conseguente messa in mobilità di 250 lavoratori”, si legge sul portale Trentinocorrierealpi, “cozza contro i finanziamenti incassati dalla Provincia attraverso il braccio operativo Trentino sviluppo (18 milioni e mezzo di euro con l’operazione di back-lease) e soprattutto contro l’impegno, sottofirmato dall’azienda, di mantenere inalterati gli organici in Trentino fino alla fine del 2015. Incongruità che secondo i Cobas si spiegano solo nel quadro di un ricollocamento dell’azienda su scala internazionale, appoggiandosi cioè sulle filiali estere, dove la manodopera costa molto meno e garantisce maggiori margini di guadagno. L’assemblea dei lavoratori ha votato per un secondo giorno di sciopero”.