Sette giorni di chiusura dei distributori. Uno sciopero prolungato deciso da Figisc e Anisa, le due associazioni dei gestori dei distributori di benzina aderenti a Confcommercio, per protestare contro le ipotesi di liberalizzazione del settore. Date e modalità devono ancora essere decise. “La scelta di intervenire sull’esclusiva di fornitura nella rete carburanti”, avvertono Figisc e Anisa in una nota, “non produrrà alcun effetto sui prezzi, ma otterrà il risultato di far espellere i gestori dalla rete alla scadenza dei loro contratti e di far rendere loro dalle aziende petrolifere e dai retisti convenzionati la vita ancor più impossibile fin da subito”.
“Non solo, perché la norma che autorizza gli impianti a funzionare 24 ore su 24 solo nella modalità self service senza più la presenza dell’operatore è un altro grossissimo chiodo piantato sulla bara della categoria. Insomma, ci vuole davvero coraggio a sostenere che queste siano le misure di sviluppo necessarie a far uscire dalla crisi economica il Paese”. Le modalità e le date precise, continuano il presidente della Figisc, Luca Squeri, e quello di Anisa (autostrade), Stefano Cantarelli, verranno decise nei prossimi giorni, “anche alla luce dei provvedimenti che il Governo assumerà nel prossimo Consiglio dei Ministri”. La posta in gioco, continuano, “è talmente importante da non consentire incertezze di sorta: ne va davvero dell’esistenza della categoria”, anche perché “l’attacco contro i gestori non si può giustificare con l’obiettivo di calmierare i prezzi dei carburanti”, dovuto “per l’80 per cento all’aumento delle imposte deciso con le reiterate manovre sulle accise, mentre l’aumento della materia prima ha inciso per il 20 per cento”. Insomma, “la fretta di ‘liberalizzare’ questo settore” viene considerata dai gestori “una mossa tutta ‘politica’ per dare una qualche risposta mediatica alle tensioni sui prezzi”. “Dopo avere pescato a piene mani sulla fiscalità dei carburanti”, spiegano le due associazioni dei gestori, “si vuol fare intendere agli italiani di restituire loro qualcosa scagliando il pallone nella rete del sistema distributivo senza curarsi di chi se la prende direttamente in faccia”. Sono circa 10mila gli impianti, tra rete ordinaria e autostradale, che aderiscono a Figisc e Anisa (su un totale di circa 24.000 distributori su tutto il territorio nazionale).