Dal 2009 il lavoro socialmente utile è stato esteso ad alcuni reati minori, soprattutto ai casi di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti in assenza di incidenti. Questi casi sono particolarmente numerosi da quando con la modifica del Codice della strada i controlli sono aumentati e il limite consentito di tasso alcolico è sceso a 0,50. Ora, condanne anche di pochi mesi possono essere commutate in giornate di volontariato. Il rapporto è di due ore di lavori socialmente utili per ogni giornata di condanna, con una massimo di sei ore settimanali. Al termine dello svolgimento del periodo di lavori socialmente utili inoltre non rimane più traccia della condanna rimediata dal trasgressore.
Le misure alternative alla detenzione spesso vengono però ignorate dagli stessi avvocati. Eppure il tasso di recidività nei cinque anni per chi è stato “affidato ai servizi sociali” è molto inferiore a quello di chi ha scontato la pena in carcere. Così a Como è stato sottoscritto un protocollo di intesa per avviare uno sportello in Tribunale che possa fare da tramite tra gli avvocati e le associazioni di volontariato. L’accordo è stato sottoscritto tra Tribunale di Como, Procura, Ordine degli avvocati, Camera penale, Uepe (Uffici di esecuzione penale esterna) e Csv (Centro servizi per il Volontariato). Dal 2012 per chi è risultato positivo all’etilometro sarà così possibile riparare il danno aiutando un’associazione o un ente. Potrà portare pasti caldi nelle case di anziani o bisognosi, oppure essere impiegato come stradino o manutentore. Le sei ore settimanali potranno essere “consumate” anche nel weekend in modo da non dover rinunciare al lavoro o allo studio. Anche il Comune di Como recentemente ha stipulato con il Tribunale una convenzione per ora limitata a soli dieci casi. Lo sportello dentro il Palazzo di Giustizia comasco rimarrà aperto per tre ore la settimana nel corso del 2012 e del 2013 grazie al denaro stanziato dalla Fondazione Cariplo.