Camionisti passati ai raggi X alla dogana, allarme per la salute degli autisti

La notizia metterà i brividi a tutti gli autotrasportatori. Secondo quanto denunciato sull’ultimo numero della rivista Tir, il mensile dell’Albo degli autotrasportatori distribuito gratuitamente a tutti i 140mila operatori italiani del settore, ogni autista che transita la dogana viene sottoposto a un trattamento a raggi X, una radiografia non richiesta e decisamente pericolosa. Come mai? Da tempo sono attivi alla dogana commerciale di Chiasso, per esempio, principale porta tra l’Italia e la Svizzera, dei maxiscanner, sul modello di quelli degli aeroporti per i bagagli. Sotto lo scanner (un arco simile agli autolavaggi, tanto per capirci) transitano i Tir. 

Quando il marchingegno venne presentato i doganieri svizzeri e italiani assicurarono che lo scanner entrava in funzione solo sul cassone, ossia dopo il transito della cabina. Invece no. La Fiap (Federazione Italiana Autotrasportatori Professionisti) ha denunciato diversi casi di associati che hanno lamentato nausee, mal di testa e vomito dopo passaggi sotto lo scanner.
E intanto il sistema viene utilizzato a Bari, Brindisi, Salerno, Gioia Tauro. L’ultimo maxi scanner è arrivato alle dogane di Pomezia. “Basterebbe montare la macchina ai raggi X su rotaia”, dice Silvio Faggi della Fiap al quotidiano Repubblica, “così sarebbe lei a muoversi intorno al camion e non viceversa. Una cosa che in alcuni porti è già stata attuata evitando all’autotrasportatore di condurre personalmente il veicolo sotto il dispositivo”.
“Sono noti in radiologia i problemi connessi alle interazioni delle radiazioni con la materia a livello nucleare”, prosegue l’articolo di Repubblica, “atomico e molecolare, a livello cellulare con possibili conseguenze su tessuti, organi, apparati e sull’intero organismo. Solo che per saperne di più bisognerebbe fare esami scientifici, sempre negati Fiap. Effetto placebo? Rischi seri? Mistero. Solo una cosa è certa: i camionisti devono comunque passare lì sotto…”