L’automobile costa alle famiglie italiane 164 miliardi, 803 milioni e 420mila euro. Lo rileva l’Annuario Statistico dell’Automobile Club d’Italia, che evidenzia come la spesa nel 2010 sia cresciuta dell’1 per cento rispetto al 2009. In aumento soprattutto le spese per i pedaggi autostradali (+7,7 per cento, per un totale di 4,38 miliardi di euro), l’Rc auto (+4,2 per cento e 15,65 miliardi di euro) e il carburante (+3,42 per cento e 41,4 miliardi di euro). Cresce anche il gettito fiscale derivante dai trasporti: +0,89 per cento per un totale di 57,7 miliardi di euro. “I dati spezzano l’illusione nata nel 2009, quando la spesa è scesa per la prima volta dopo 19 anni”, ha commentato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, “nel 2010 siamo tornati infatti a spendere di più per l’acquisto e l’utilizzo della nostra vettura, che diventa sempre più cara. Chiediamo almeno una migliore mobilità con l’ammodernamento della rete viaria, una maggiore sicurezza stradale, nuove infrastrutture e un più efficiente trasporto pubblico”. Secondo Gelpi, inoltre, “non è più possibile penalizzare la mobilità privata e bisogna comunque contenere il prezzo della benzina, delle assicurazioni e il carico fiscale, perché gli attuali trend saranno difficilmente sopportati. Lo dimostra la spesa per il carburante, cresciuta nel 2010 solo del 3,42 per cento a fronte di un prezzo alla pompa salito del 10,6 per cento per la benzina, 12,4 per cento per il gasolio e addirittura 17,5 per cento per il gpl. Uno stile di guida più risparmioso e la riduzione della percorrenza non possono però fare miracoli in eterno”.