“La tragedia di Mantova impone controlli sui camionisti a rischio”

L’incidente nel quale a Mantova sono rimaste uccise una mamma e una bimba di nove anni, causato di un’autista che secondo gli esiti dei primi test  era drogato alla guida di autocarro carico di suini, ci sconvolge nel profondo e ci obbliga a una riflessione seria e drammatica sull’importanza della prevenzione, attraverso visite ed esami periodici ai dipendenti a rischio e attraverso la concretizzazione di un sistema che ponga i professionisti del trasporto nella condizione di poter realmente viaggiare in sicurezza. L’Asso.tra.be., associazione dei trasportatori di bestiame vivo che fa parte di Conftrasporto, ha da sempre caro questo tema come quello del rispetto delle regole e della formazione del personale. Chi trasporta bestiame è soggetto a tutte le normative comunitarie e nazionali sul benessere animale e deve aver cura di mettere alla guida del mezzo persone dotate di un patentino speciale, che viene conseguito dopo un corso per l’acquisizione di nozioni basilari sull’accudimento e la vigilanza degli animali durante il viaggio e durante le soste. Come in ogni contratto di trasporto, oltre che ad affidare il camion e il bestiame a personale specializzato, il vettore, il caricatore della merce e il proprietario sono responsabili di organizzare il viaggio in modo tale che possano essere rispettati tempi di guida e di riposo del conducente oltre ad adeguate soste per gli animali, corretto carico del mezzo, rispetto dei limiti di carico e di velocità. Oltre alle norme specifiche che regolano a livello comunitario questo delicato settore, l’attuale sistema normativo applicabile al trasporto in generale, fortemente voluto da  Conftrasporto – Fai,  prevede poi che in caso di incidenti a seguito dei quali si riportino lesioni gravi o gravissime o la morte di qualcuno debbano scattare controlli su tutti i soggetti potenziali responsabili dell’evento dannoso e su tutte le cause che possano aver determinato il sinistro con conseguente applicazione di sanzioni relative di esclusione da benefici fiscali finanziari e previdenziali e dalla possibilità di partecipare a gare di appalto pubbliche. In ogni caso di violazione di norme sulla sicurezza della circolazione stradale, poi, come per esempio quelle del Codice stradale che sanzionano il superamento dei limiti di velocità o la mancata osservanza dei tempi di guida e di riposo o il sovraccarico occorrerà accertare le singole responsabilità dei soggetti intervenuti nella filiera, anche in relazione alle istruzioni dettagliate che dovrebbero sempre essere inserite nella scheda di trasporto, nel DTT  o in un contratto scritto che accompagnano la merce. Qualora dette istruzioni manchino, siano incomplete o incompatibili con il rispetto delle norme sulla circolazione stradale, tutti gli “attori” del carico e del trasporto  saranno ritenuti responsabili in egual misura ovverosia in concorso tra loro e non l’uno in alternativa all’altro secondo il principio dell’obbligazione solidale. Altro punto cardine del cosiddetto “esercizio regolato dell’autotrasporto” è quello secondo cui i costi minimi di sicurezza  pubblicati sul sito del ministero delle Attività produttive devono essere remunerati da chiunque commissiona un trasporto tramite la corresponsione di un prezzo che nella peggiore delle ipotesi equivale ai costi minimi stessi, ma nel caso di una reale comune assunzione di responsabilità rispetto a un servizio eseguibile a regola d’arte, lo dovrebbe superare. Non sarà difficile per la committenza comprendere che solo remunerando correttamente il servizio ricevuto si avrà la garanzia di aver favorito, nell’interesse di tutti, un trasporto sicuro, mentre correndo al ribasso dei prezzi si finirà per mettere in concorrenza dei disperati dando luogo, soprattutto in caso di incidenti come quello di Mantova, a una presunzione di istigazione a delinquere che potrebbe avere ripercussioni anche dal punto di vista assicurativo. Le regole ci sono. Le sanzioni pure. E’ ora però che a subire queste ultime, in caso di palesi e concomitanti violazioni sia a livello di istruzioni impartite, sia a livello di insufficiente remunerazione, siano anche i “mandanti”  e non soltanto, come spesso accade, gli esecutori materiali del trasporto.

Tiziana Revelli (segretario Asso.tra.be)