“Costi minimi, vietato risparmiare se il prezzo si paga in vite umane”

È  un vero e proprio braccio di ferro quello che si sta disputando fra mondo dell’autotrasporto e mondo della committenza sui costi minimi per la sicurezza. Da una parte gli autotrasportatori che hanno fortemente voluto un costo minimo a chilometro che consenta di fare un’adeguata manutenzione ai tir e di poter assumere professionisti della guida e non autisti improvvisati e del tutto inesperti; dall’altra committenti che sembrano invece interessati solo ed esclusivamente al proprio guadagno e assai meno alla sicurezza di milioni di persone che viaggiano su strade e autostrade, come ha confermato Pasquale Russo, segretario nazionale di Conftrasporto. “Dopo nove mesi i costi minimi per la sicurezza nel trasporto merci diventati obbligatori anche per chi fa un contratti scritti e la committenza, sia la parte che fa capo a Confindustria, sia quella che fa capo agli spedizionieri e alla committenza logistica, sembrano essersi svegliati all’improvviso, rendendosi conto solo ora di dover pagare costi che non possono andare al di sotto dei parametri definiti del ministero”, ha detto Russo intervenendo a Roma a un Convegno organizzato da Fai Conftrasporto. “E ora stanno facendo una pressione fortissima sul ministero perchè faccia retromarcia. Alla committenza, a Confindustria e agli spedizionieri, deve essere però ben chiaro che Confrtrasporto non è e non sarà mai assolutamente disponibile a mercanteggiare la sicurezza. Se la committenza vuole rivedere, al ribasso, i costi della sicurezza sulla base dei loro interessi, a Conftrasporto interessa invece innanzitutto la vita della gente, che non ha prezzo e non può essere messa in pericolo solo per risparmiare i pochi centesimi di euro al chilometro indispensabili per viaggiare camion sicuri e non bombe a orologeria pronte a provocare delle stragi. Questo è un tema che riguarda milioni di persone e spero che ogni cittadino che viaggia comprenda chi, in questo momento, sta combattendo una battaglia per la loro sicurezza e chi invece di questa sicurezza se ne frega pensando solo ai propri guadagni”. In merito alle dichiarazioni fatte da esponenti di Confindustria secondo cui i costi minimi per la sicurezza peserebbero sull’economia italiana per 11 miliardi di euro, Pasquale Russo ha ironicamente commentato: “sono numeri da giocare al lotto, privi di qualsiasi fondamento”.