Sqas: ovvero sarà la qualità a decidere chi potrà lavorare

Recentemente abbiamo lanciato alcuni suggerimenti al Governo con l’obiettivo di dare risposte adeguate al grande tema della competitività: liberalizzazione del trasporto ferroviario, con la separazione tra chi gestisce le reti e chi i servizi; costituzione di un’Autorità del trasporto, logistica e sicurezza stradale rendendo vincolante il Piano della logistica; riforma del sistema portuale con l’autonomia finanziaria. Oggi ci rivolgiamo invece alle imprese di trasporto e a quelle committenti invitandole a riflettere sulla nuova fase che, imperniata su un sistema gestionale di valutazione integrata aziendale, regolerà il mercato. Sicurezza, difesa dell’ambiente, qualità gestionale dell’impresa saranno raggruppati in un unico documento SQAS (safety and assessment system) che risulterà decisivo per la scelta dei vettori. E non si tratta di una sigla e di concetti astratti, ma di quanto, per il settore chimico, entrerà in vigore già dal  prossimo 1 luglio. Un nuovo  sistema che introdurrà maggiore severità nel rispetto delle regole in materia di sicurezza per le aziende di trasporto. In sostanza, chi vorrà operare con i grandi gruppi chimici non potrà derogare, pena l’esclusione dai servizi o dall’accesso ai bandi di gara, dai requisiti già stabiliti. Questo sistema si estenderà in breve tempo anche ad altri settori sensibili, come l’alimentare, il petrolifero, l’elettronico, e determinerà la selezione tra chi potrà stipulare i contratti e chi no. Il nuovo modo di gestire i rapporti tra clienti e vettori vuole determinare una sorta di “governo” di quanto avviene anche “fuori dalla cinta della fabbrica” per gestire tutto quanto attiene alla catena della fornitura dei servizi, siano questi di trasporto o di deposito. La valutazione di affidabilità avverrà  attraverso un questionario composto da 500 domande alle quali si dovrà semplicemente rispondere con un si o un no. Non ci sarà spazio alle interpretazioni; il requisito esiste oppure no. Questo è quanto si prefigura per il trasporto chimico e seguendo questa strada è probabile che entro non molto tempo tutti gli utilizzatori dei servizi di trasporto vorranno tutelarsi attraverso l’utilizzo di imprese di qualità. Coloro che, seguendo un malcostume tipicamente made in Italy,  pensassero di non venire toccati da quella che sarà un vera e propria rivoluzione, finiranno per essere esclusi dal mercato e, al massimo, potranno  lavorare come sub vettori. Molti non l’hanno ancora compreso, ma tutto questo è già contenuto nella legge di riforma n.32/05: regole della sicurezza, qualità e responsabilità condivisa saranno le condizioni per competere nei mercati di domani. Le partnership tra committenti e vettori genereranno un circolo virtuoso tra aziende eccellenti che sull’affidabilità e qualità dei servizi costruiranno la loro capacità di competere.

Paolo Uggé,  vicepresidente nazionale di Confcommercio, consigliere del Cnel e presidente nazionale di Fai Conftrasporto.