Troppo smog a Milano, i cittadini chiedono i danni al sindaco

Ora i milanesi chiedono i danni. Stanchi di respirare aria irrespirabile, 175 cittadini del capoluogo lombardo hanno infatti deciso di intraprendere una class-action anti inquinamento contro le istituzioni locali. La richiesta è di mille euro l’anno per i sei anni, quelli dal 2005 al 2010, in cui i giorni fuori legge per troppo smog a Milano sono oscillati da un massimo di 152 a un minimo di 87 l’anno. Nel mirino sono quindi finiti il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il suo predecessore, Gabriele Albertini, e il presidente della regione, Roberto Formigoni.
L’iniziativa, patrocinata dall’avvocato Claudio Linzola, ha subito raccolto il sostegno dei Verdi tanto che il loro presidente, Angelo Bonelli, ha già annunciato che il caso di Milano non sarà isolato. “L’inquinamento in molte città italiane”, ha affermato, “ha raggiunto i livelli di emergenza sanitaria: questa operazione-pilota lanciata a Milano, sarà presto replicata a Roma e a Napoli”. Nell’atto di citazione, già depositato al Tribunale di Milano, i ricorrenti lamentano problemi alle vie respiratorie e al sistema cardiocircolatorio per “il gravissimo, perdurante inquinamento atmosferico che non accenna a diminuire”. Tutta l’attenzione è rivolta al famigerato Pm10, le polveri sottili contro le quali l’Unione europea ha imposto ai Paesi membri dei rigidi vincoli. Proprio il mancato rispetto dell’obbligo comunitario, che concede ogni anno solo 35 giorni con concentrazioni di particolato oltre la soglia dei 50 microgrammi al metrocubo, è alla base della class-action milanese. “Dai trend che abbiamo consultato sulla qualità dell’aria”, ha affermato il legale Claudio Linzola, “abbiamo concluso che non c’è quel miglioramento strutturale, in presenza del quale questa azione giudiziaria non sarebbe nemmeno stata intrapresa”. La richiesta che l’avvocato presenterà il 5 ottobre prossimo alla prima udienza è di mille euro per ricorrente per ognuno dei sei anni oggetto della causa: calcolatrice alla mano significa una pretesa di risarcimento da 1.050.000 euro a carico di Roberto Formigoni e dei sindaci Gabriele Albertini prima e Letizia Moratti poi.
Anche se Linzola esclude che la class-action antismog abbia alcun legame con la ravvicinata scadenza elettorale, si è subito infiammata la polemica politica, anche perché a sostegno dell’iniziativa si è schierato il candidato sindaco di centrosinistra Giuliano Pisapia. “L’importanza di questa iniziativa”, ha detto Pisapia, “non è solo l’aspetto risarcitorio, ma l’impulso politico che darà al nuovo sindaco perché intervenga con una serie di iniziative per dare a Milano l’aria pulita che merita, visto che la passata amministrazione non ha fatto tutto quello che era necessario”. Immediata la replica del vicesindaco Riccardo De Corato, che ha invece rivendicato una riduzione del 30 per cento dell’inquinamento nei cinque anni di Giunta Moratti, quella che proprio nel 2008 ha introdotto Ecopass, il ticket antismog. “È il solito spot a orologeria della sinistra che ripete, un po’ stancamente, il ritornello di sempre”.