”Alla fine il centrodestra è riuscito ad affondare anche la più grande occasione per Trieste e la portualità regionale”. Con questa secca e inequivocabile dichiarazione, l’europarlamentare del Pd, Debora Serracchiani (nella foto), ha commentato gli ultimi sviluppi riguardanti il progetto di Unicredit per la realizzazione della piattaforma logistica Trieste e Monfalcone. ”Avevamo davanti a noi l’investimento che poteva rilanciare la vocazione logistica di tutto il Friuli Venezia Giulia”, ha affermato la Serracchiani, “e invece ora varca il confine e se ne va a Capodistria, nella migliore delle ipotesi. C’era Maersk pronta a spostare i traffici dal nord Europa all’Adriatico, con le ricadute immaginabili, e ora per vedere quei TEU si dovrà andare da Luka Koper”. ”Frattini, Tondo e gli altri dovranno spiegare ai cittadini di questa regione come hanno potuto permettere che qui a Unicredit fosse letteralmente impedito di investire”. Secondo la parlamentare europea ”i veti incrociati e l’immobilismo sono il cancro del nostro Paese, e si sono avvinghiati anche alla nostra Regione: finiranno per asfissiarci se non ci decidiamo a cambiare in fretta. In questo caso, larga parte della responsabilità se la devono prendere i vertici nazionali e regionali del Pdl: c’è chi non ha saputo fare sistema e chi ha decisamente remato contro. Ma non pensi di sottrarsi nemmeno la Lega, regionale e triestina, che”, rincara la Serracchiani, “in questa partita si è rinchiusa nel più rigoroso silenzio, ubbidiente agli ordini del quartier generale veneto. Il Governo per non dispiacere a interessi territoriali o personali, ha rinunciato a prendere decisioni strategiche, ma può ancora tener aperti spazi all’investimento privato a Monfalcone: ci pensi prima di fare il deserto”.