Respinto il ricorso del Comune, resta sospeso l’ecopass di Messina

L’ecopass di Messina rimane sospeso. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che, con un’ordinanza del 21 gennaio,  ha respinto l’impugnazione presentata dal comune di Messina. “Il Consiglio di Stato”, ha dichiarato il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, “ha ritenuto opportuno non sospendere l’efficacia della sentenza del Tar del Lazio, che lo scorso 4 novembre aveva accolto il ricorso presentato dal nostro Comune, assieme a due associazioni di categoria degli autotrasportatori, per l’annullamento dell’ecopass istituito dal Comune di Messina”. “Come tutti ricorderanno, il nostro ente è stato l’unico Comune in Italia a presentare ricorso contro la tassa imposta dal 1 giugno 2010 a tutti i mezzi (15 euro per i tir, 9 euro per autocarri e autobus) che attraversano la città peloritana per imbarcarsi sui traghetti. Una tassa odiosa, che penalizza una volta di più la marginalità territoriale di quelle aree della Sicilia che già scontano l’assenza di reti viarie adeguate, e impone un odioso pedaggio di stile medioevale all’economia agricola. Grazie alla costituzione in giudizio del nostro Comune e all’opposizione all’appello promosso dal comune di Messina, che in un primo tempo aveva ottenuto un decreto di sospensione, in sede cautelare il Consiglio di Stato ha confermato l’efficacia della sentenza di primo grado, dimostrando che il nostro ricorso ha un solido fondamento. Non posiamo che accogliere favorevolmente il risultato ottenuto: la Sicilia resta libera dal cappio dell’ecopass”.
A sua volta Giuseppe Bulla, vicepresidente nazionale di Transfrigoroute Italia Assotir, una delle due associazioni di autotrasporto che ha affiancato il comune di Vittoria in questa battaglia contro il “balzello dello stretto”, ha dichiarato: “Anche l’autotrasporto ha un nume! In barba alla tracotanza del sindaco di Messina anche il Consiglio di Stato rende giustizia al nostro comparto. Debole sì, ma sempre orgoglioso e capace di opporsi alle nefandezze di chicchessia!”.
In particolare Bulla – che della Sezione Specializzata Transfrigoroute Italia Assotir per il trasporto in regime Atp, è rappresentante in seno a Transfrigoroute International – ricorda come siano soprattutto i prodotti ortofrutticoli pregiati che devono viaggiare in regime di temperatura controllata e che hanno tempi di resa assai stretti, a dover sostenere il peso dell’ecopass messinese, visto che l’attuale organizzazione della logistica dell’orticoltura e i ritardi cronici negli allestimenti dei carichi, non consente loro di utilizzare a pieno, come invece molti trasportatori richiederebbero, il servizio delle autostrade del mare, costringendo i trasportatori ad un defatigante e costoso percorso stradale verso i mercati del Nord e del Centro Italia.
“Se si deve intervenire per proteggere l’ambiente”, conclude Bulla, “è da lì che occorre partire, riducendo strutturalmente il traffico stradale e non certo penalizzando chi, con il proprio sacrificio quotidiano contribuisce in modo determinante all’economia siciliana”.