A sua volta Giuseppe Bulla, vicepresidente nazionale di Transfrigoroute Italia Assotir, una delle due associazioni di autotrasporto che ha affiancato il comune di Vittoria in questa battaglia contro il “balzello dello stretto”, ha dichiarato: “Anche l’autotrasporto ha un nume! In barba alla tracotanza del sindaco di Messina anche il Consiglio di Stato rende giustizia al nostro comparto. Debole sì, ma sempre orgoglioso e capace di opporsi alle nefandezze di chicchessia!”.
In particolare Bulla – che della Sezione Specializzata Transfrigoroute Italia Assotir per il trasporto in regime Atp, è rappresentante in seno a Transfrigoroute International – ricorda come siano soprattutto i prodotti ortofrutticoli pregiati che devono viaggiare in regime di temperatura controllata e che hanno tempi di resa assai stretti, a dover sostenere il peso dell’ecopass messinese, visto che l’attuale organizzazione della logistica dell’orticoltura e i ritardi cronici negli allestimenti dei carichi, non consente loro di utilizzare a pieno, come invece molti trasportatori richiederebbero, il servizio delle autostrade del mare, costringendo i trasportatori ad un defatigante e costoso percorso stradale verso i mercati del Nord e del Centro Italia.
“Se si deve intervenire per proteggere l’ambiente”, conclude Bulla, “è da lì che occorre partire, riducendo strutturalmente il traffico stradale e non certo penalizzando chi, con il proprio sacrificio quotidiano contribuisce in modo determinante all’economia siciliana”.