Quella degli incidenti in moto è una piaga difficile da sanare. Più volte abbiamo parlato della necessità di dotare la rete stradale di guardrail salva motociclisti. È anche vero che, oltre al casco, obbligatorio per legge, vi sono altri dispositivi salvavita, oggi ancora sottoutilizzati. Stiamo parlano di airbag inseriti nelle tute o negli zaini, o altre protezioni presenti nell’abbigliamento specializzato. Ma ora, una sentenza in Germania potrebbe fare scuola in questo senso. La Corte d’Appello del Brandeburgo ha infatti ridotto il risarcimento previsto a un motociclista coinvolto in un incidente. Il centauro infatti non indossava indumenti protettivi.
“I giudici tedeschi”, si legge sul blog di Maurizio Carpino del Sole 24 Ore, “hanno applicato un principio che in Italia farebbe scalpore: pur essendoci solo l’obbligo di proteggersi indossando il casco, una persona diligente che va in moto sa benissimo quali rischi corre e quindi è portata a usare anche altri indumenti protettivi. Da noi, invece, finiscono ancora in prima pagina le sentenze che riducono i risarcimenti a chi non indossava casco o cinture, obbligatori da più di vent’anni. Anche questa mentalità, oltre alle truffe, porta a far schizzare il costo dei sinistri a livelli anche doppi rispetto ad altri Stati europei. E poi ci lamentiamo se le tariffe assicurative vanno di conseguenza”.