Tariffe più alte per i pendolari,
una petizione chiede più qualità

Se proprio gli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico ci devono essere, almeno che ci sia un’adeguata crescita della qualità. Per raggiungere l’obiettivo di migliorare gli standard, Altroconsumo ha deciso di lanciare una petizione on line, chiamata “Siamo uomini o pendolari”. Partendo dal malcontento di oltre 1.400 viaggiatori su 25 tratte ferroviarie più interessate dal pendolarismo nelle tre aree cittadine di Milano, Napoli e Roma, l’associazione ha deciso di lanciare la petizione, che si può firmare al link www.firmiamo.it/altroconsumo-siamo-uomini-o-pendolari.
Ciò di cui si lamentano maggiormente i pendolari, spiega Altroconsumo, è la pulizia praticamente inesistente (89 per cento): sporcizia sui sedili e nelle carrozze, cattivo odore, vetri e bagni in condizioni antigieniche, presenza di rifiuti. Ma molte altre sono le cause di malcontento tra i pendolari che ogni giorno sono costretti a viaggiare su treni vecchi e in costante ritardo: affollamento (76 per cento), climatizzazione (71 per cento), informazioni a bordo in caso di disservizio (68 per cento), puntualità (63 per cento), sicurezza (48 per cento), cortesia e disponibilità del personale (36 per cento). L’insoddisfazione per il servizio nel suo complesso è pari al 72 per cento.
Un quadro desolante, destinato a diventare ancora più negativo dal primo gennaio, con l’aumento delle tariffe. La petizione punta a ottenere, spiega Altroconsumo, che “gli aumenti tariffari siano vincolati a misure di incremento di qualità del servizio, misurabile da soggetti indipendenti dal fornitore monopolista; sia creata un’Authority di settore autonoma con funzioni regolamentari oggi gestite da Rfi-società del gruppo Ferrovie dello Stato; sia realizzato un piano di ristrutturazione del servizio ferroviario regionale, per migliorare le tratte dei pendolari; sia adottato lo Statuto dell’utente dei servizi ferroviari; Ferrovie dello Stato, Regioni e Governo cessino il rimpallo delle responsabilità, e inizino a ricostruire un servizio di trasporto di qualità per garantire il diritto dell’utenza alla mobilità”.